«Chiediamo la pace per l'Ucraina. Combattiamo e preghiamo per questo. Lo meritiamo», ha detto il presidente ucraino nel suo discorso di Natale alla nazione. Una persona è stata uccisa e altre due sono rimaste ferite negli attacchi aerei sulle infrastrutture di Odessa. Bombardieri russi sul Mare di Barents, caccia Nato in volo
«Sin dai tempi più antichi, gli ucraini credono nel fatto che la notte di Natale dischiude i cieli. E che esprimendo un sogno, questo si realizza», sono le prime parole del discorso presidenziale di Volodymyr Zelensky in occasione del Natale.
«Oggi tutti noi condividiamo un sogno e abbiamo un unico desiderio per tutti noi. “Che lui possa morire”, potrebbe dire tra sé ciascuno di noi. Ma quando ci volgiamo a Dio, noi di certo aspiriamo a qualcosa di più grande», ha aggiunto Zelensky. «Chiediamo la pace per l'Ucraina. Combattiamo e preghiamo per questo. Lo meritiamo». Immediata la replica del Cremlino. Le dichiarazioni di Zelensky «sollevano dubbi sulla sua capacità di prendere decisioni adeguate per una risoluzione pacifica del conflitto ucraino», ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. Si tratta di «un atteggiamento maleducato e funesto», e nel complesso Zelensky «sembra una persona tutt'altro che adeguata», ha aggiunto Peskov. «Ci si chiede se sia in grado di prendere decisioni adeguate per una soluzione attraverso mezzi politici e diplomatici», ha concluso.
Nei giorni scorsi il presidente ucraino ha svelato i venti punti del piano di pace pensato da Donald Trump e ieri è tornato a chiedere un vertice con il suo omologo statunitense «per affrontare questioni delicate». Le divergenze tra Washington e Kiev ruotano principalmente intorno alle cessioni territoriali verso Mosca.
Nel suo messaggio di auguri la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, ha ribadito il sostegno di Bruxelles all’Ucraina. «In un mondo turbolento che si muove sempre più velocemente, il Natale ci offre un raro momento di pausa per respirare, rallentare e ricordare ciò che conta davvero», ha scritto nel suo messaggio. «Ci auguriamo che l'anno prossimo porti finalmente una pace giusta e duratura e, in seguito, un futuro sicuro e prospero nella nostra Unione», ha scritto von der Leyen su X.
Guerra
E mentre le trattative di pace procedono a rilento, anche in questo Natale la guerra tra Russia e Ucraina non si è fermata. L’esercito russo ha attaccato le infrastrutture portuali nella regione di Odessa durante la notte. Si contano morti e feriti a causa dei raid aerei. «Di notte, il nemico ha nuovamente colpito il porto e le infrastrutture industriali della regione di Odessa. Una persona è stata uccisa e altre due sono rimaste ferite», ha detto ai media il governatore della regione, Oleg Kiper. In alcune strutture sono scoppiati incendi, che sono stati spenti dai soccorritori. Alla vigilia di Natale, invece, una persona è morta e 11 sono rimaste ferite a seguito di un attacco a una centrale termoelettrica nella regione di Kharkiv.
Un drone ucraino, invece, ha causa il rogo in due depositi di petrolio nel porto di Temryuk nel sud della Federazione russa. La superficie totale dell'incendio è di 2.000 metri quadrati ma secondo un primo bilancio non ci sarebbero vittime.
Non si allentano neanche le tensioni militari con la Nato. Bombardieri strategici russi a lungo raggio Tu-95MS hanno sorvolato le acque neutrali del Mare di Barents e del Mare di Norvegia e in alcuni tratti sono stati seguiti da caccia della Nato che si sono levati in volo. A riferirlo è stato direttamente il ministero della Difesa russo, citato dall'agenzia Tass. Il volo, nel quale i bombardieri erano scortati dai caccia Su-33 della Marina russa, è durato più di sette ore e la Difesa russa ha detto che sono stati seguiti da caccia «stranieri». Non è la prima volta che aerei russi sorvolano il Mare di Barents e quello di Norvegia per esercitazioni o ricognizioni, aumentando la tensione tra Mosca e la Nato.
Putin salta il parlamento
Quest'anno il presidente russo, Vladimir Putin, non pronuncerà il suo discorso annuale all'Assemblea federale. Lo ha confermato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov: «Questa è la decisione del capo dello Stato. Non appena il presidente lo riterrà necessario, la decisione verrà presa, sia in termini di preparazione dei contenuti che di programmazione dei lavori. Tutto avverrà nei tempi previsti», ha detto Peskov alla stampa. L'articolo 84 della Costituzione russa obbliga il presidente a tenere un discorso annuale all'Assemblea Federale. Tuttavia, Putin ha già saltato il discorso due volte: nel 2017 e nel 2022, anno in cui è stata lanciata l’invasione dell’Ucraina.
© Riproduzione riservata


