Un attacco russo ha colpito nella mattinata del 14 luglio la città di Vinnytsia, a sud ovest della capitale ucraina Kiev. Il bombardamento ha preso di mira un supermercato, provocando almeno 22 vittime tra cui anche un bambino.

Sul posto sono al lavoro 90 soccorritori, ma il bilancio delle vittime e dei feriti, per ora 51, cresce di ora in ora. «Metteremo sotto processo i criminali di guerra russi per ogni goccia di sangue e ogni lacrima degli ucraini», ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. Mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky accusa i russi di aver attaccato una zona civile: «La Russia distrugge la popolazione civile, uccide bambini ucraini, lancia razzi contro obiettivi civili. Dove non c’è niente di militare. Che cos’è questo, se non un aperto atto di terrorismo. Un paese assassino. Un paese terrorista».

Altri bombardamenti hanno colpito anche la città di Mykolaiv, nel sud del paese. Secondo quanto riportato dal governatore regionale Vitaly Kim l’attacco è stato diretto contro due istituti scolastici, una struttura per infrastrutture di trasporto e un hotel. I soccorsi sono intervenuti, per ora si conta una persona ferita.

Crimini di guerra

Nel frattempo all’Aja è in corso la Ukraine accountability conference, un evento organizzato dal governo olandese con i procuratori della Corte penale internazionale a cui parteciperanno anche le autorità ucraine. L’obiettivo, si legge sul sito «è garantire che i crimini di guerra commessi durante la guerra in Ucraina non rimangano impuniti».

Intervenendo alla conferenza il presidente Zelensky ha chiesto l’istituzione di un tribunale speciale ad hoc per i crimini di guerra commessi dall’esercito russo.

Diversi team di investigatori stanno portando avanti le loro indagini in Ucraina, coordinati dal procuratore capo della Corte penale internazionale Karim Khan. Il Foreign office del governo britannico ha annunciato che fornirà un ulteriore pacchetto di sostegno di 2,5 milioni di sterline ai procuratori ucraini che indagano su presunti crimini di guerra commessi dalle forze russe. Il provvedimento si occuperà di formare 90 giudici, e inviare un team di investigatori e giudici sulla scena di potenziali crimini di guerra per effettuare la raccolta di prove forensi e fornire aiuto di esperti britannici in materia di violenza sessuale nei conflitti.

In quasi cinque mesi di guerra sono migliaia i dossier aperti dai procuratori ucraini, la maggior parte dei quali riguarda anche le violazioni commesse nei territori occupati dai militari russi. L’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) ha documentato in un rapporto le violazioni commesse dall’esercito russo contro le vittime civili. «Ci sono notizie che indicano che i civili sono soggetti a duri interrogatori e perquisizioni corporali umilianti in tali centri», si legge nel documento di 115 pagine visionato dalla France Press. Quelli che hanno collaborato con Kiev «spesso semplicemente scompaiono», mentre altri vengono trasferiti in alcuni centri di detenzioni nei territori controllati dai russi.

Il grano

Nel frattempo, russi e ucraini sono riusciti a trovare un accordo per sbloccare le oltre 20 milioni di tonnellate ferme in Ucraina. L’accordo sarà formalizzato settimana prossima in Turchia, come annunciato ieri dal ministro della Difesa turco Hulusi Akar.

A Istanbul ci sarà un centro di coordinamento per le operazioni che dovranno garantire un corridoio sicuro alle navi cargo che dovranno consegnare il grano passando per il Mar Nero. Le garanzie sono state raggiunte grazie alla mediazione del presidente turco Recep Tayyip Erdogan e i funzionari dell’Onu che hanno intenzione a tutti i costi di scongiurare la crisi alimentare che rischia di colpire i paesi africani, della fascia del Maghreb e in Medioriente: ovvero i maggiori importatori di grano ucraino.

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