Putin è sempre più determinato nel suo atteggiamento autoritario e bellicista, come dimostra la morte di Aleksej Navalny. La sua distopica prospettiva va invece contrastata riaffermando l’identità storica dell’Ucraina e il suo percorso di libertà. La strada dei negoziati passa da ciò che Kiev potrà riconquistare e da quanto l’occidente sarà capace di contrastare Mosca
Sono trascorsi due anni da quando il 24 febbraio 2022 Putin ha intrapreso l’«operazione militare speciale» contro l’Ucraina. L’inizio del terzo anno di una guerra rivelatasi logorante per entrambi i contendenti offre varie prospettive di analisi e tutti in fondo vorrebbero che portassero a delineare un’ipotesi concreta per un percorso di pace. L’auspicio contrasta però con la rappresentazione di una realtà in cui non aiuta il contesto globale: siamo di fronte ad una grave escalation del disordin



