- La Commissione Ue ha chiarito che la sospensione delle attività di Sputnik e Russia Today riguarda non solo i canali tv e i video online, ma anche i motori di ricerca attraverso cui se ne abilita la trasmissione e i post degli utenti che ne diffondono o riportano i contenuti.
- L’Ue ha chiesto ai social per contrastare le fake news riguardanti la guerra. Ci si chiede fino a che punto può espandersi il potere di piattaforme cui viene attribuito il compito di bilanciare tra libera circolazione delle informazioni e verifica della loro esattezza.
- Le aziende tecnologiche agiscono secondo meccanismi poco trasparenti. Su ciò interverrà in Ue Digital Services Act, il regolamento europeo sui servizi digitali che definirà competenze e responsabilità dei prestatori di servizi online.
«Le battaglie avviate dalla Russia nell’attuale conflitto infuriano non solo sul terreno, ma anche su internet», hanno affermato i ministri delle telecomunicazioni dell’Unione europea (Ue) lo scorso 8 marzo, in una riunione con i rappresentanti delle principali piattaforme online. La frase spiega il motivo per cui negli ultimi giorni vi sono stati una serie di interventi su media e web. Il 2 marzo scorso, il Consiglio dell’Unione europea ha deciso, tra le misure restrittive a seguito dell’agg



