- È anche grazie ai social che possiamo restare informati sugli ultimi aggiornamenti e prendere posizione contro quello che sta accadendo.
- Non possiamo però commettere l’errore di considerare le piattaforme neutrali in questo conflitto.
- I social si sono schierati e partecipano ad un nuovo tipo di conflitto. Molti diranno che si sono schierati dalla parte giusta. Ed è vero. Ma questa osservazione non può distrarci dal riflettere sul fatto che quello che stiamo vivendo rischia di rappresentare un pericoloso precedente.
Il conflitto causato dall’invasione russa dell’Ucraina è il primo dell'era digitale. La guerra, ormai, si combatte non solo con i mezzi tradizionali (carri armati, missili, bombe) e con tutte le violenze e le barbarie a cui - purtroppo - stiamo assistendo impotenti. Parallelamente si sta svolgendo un confitto meno visibile: una vera e propria cyberwar combattuta da informatici russi da un lato e dall’esercito It ucraino (così lo ha definito il presidente Zelensky). Esercito che può contare su



