Il rischio di creare un precedente

Social War, i pericoli delle grandi piattaforme schierate contro la Russia

FILE - This combination of images shows logos for companies from left, Twitter, YouTube and Facebook. Russia's invasion of Ukraine is forcing big tech companies to decide how to handle state-controlled media outlets that spread propaganda and misinformation on behalf of the invaders. (AP Photo/File)
FILE - This combination of images shows logos for companies from left, Twitter, YouTube and Facebook. Russia's invasion of Ukraine is forcing big tech companies to decide how to handle state-controlled media outlets that spread propaganda and misinformation on behalf of the invaders. (AP Photo/File)
  • È anche grazie ai social che possiamo restare informati sugli ultimi aggiornamenti e prendere posizione contro quello che sta accadendo.
  • Non possiamo però commettere l’errore di considerare le piattaforme neutrali in questo conflitto.
  • I social si sono schierati e partecipano ad un nuovo tipo di conflitto. Molti diranno che si sono schierati dalla parte giusta. Ed è vero. Ma questa osservazione non può distrarci dal riflettere sul fatto che quello che stiamo vivendo rischia di rappresentare un pericoloso precedente.

Il conflitto causato dall’invasione russa dell’Ucraina è il primo dell'era digitale. La guerra, ormai, si combatte non solo con i mezzi tradizionali (carri armati, missili, bombe) e con tutte le violenze e le barbarie a cui - purtroppo - stiamo assistendo impotenti. Parallelamente si sta svolgendo un confitto meno visibile: una vera e propria cyberwar combattuta da informatici russi da un lato e dall’esercito It ucraino (così lo ha definito il presidente Zelensky). Esercito che può contare su

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