- Con l’aumentare della popolazione nelle zone povere del mondo e l’inasprirsi delle conseguenze dei cambiamenti climatici, in futuro sempre più conflitti saranno causati per l’accesso all’oro blu.
- Mentre tutto il mondo è concentrato sull’analisi delle risorse energetiche come principale fattore di guerre sembra, invece, che proprio la scarsità di acqua potrebbe mutare i destini dei futuri conflitti globali.
- Occorre investire nelle politiche e infrastrutture necessarie per raggiungere la “resilienza idrica”. Il testo fa parte del numero di Scenari: "La grande migrazione", in edicola e in digitale dal 22 luglio.
Ismail Serageldin, ex vicepresidente della Banca mondiale, nel 1995 disse: «Se le guerre del Ventesimo secolo sono state combattute per il petrolio, quelle del Ventunesimo secolo avranno come oggetto l’acqua». Purtroppo, la profezia sembra essersi avverata. Oggi le crisi idriche e il mancato approvvigionamento di acqua sono alla base di un significativo numero di conflitti. Come si legge nel rapporto dell’Unesco The United Nations world water development report 2019: leaving no one behind: «In



