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I migranti usati come un’arma: storia del fuggiasco Mansour

Un siriano scappato dal regime è diventato un “soldato” dei governi che ricattano l’Ue con i flussi migratori. In Turchia ha tentato varie volte di attraversare il confine ed è sempre stato respinto. Ora vive in Russia

Tomsk, Russia, marzo 2024: nel ristorante yemenita della città Mansour, “il vittorioso”, lavora come aiuto cuoco e da qui contatta Domani per raccontare la fine della sua storia di migrante senza frontiere, arrivato in un paese in guerra dopo essere fuggito anni prima da un paese in guerra. Tutto inizia quando lo incontriamo nel dicembre 2021 a Edirne, capitale dell’impero ottomano dal 1365 fino alla presa di Costantinopoli da parte di Mehmed II, detto Fatih, “il conquistatore”. Immense e sfarzo

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