- La Tunisia è sull’orlo di un colpo di stato interno a causa di un presidente dalle tentazioni autoritarie ma soprattutto di una situazione socio economica molto difficile dovuta al Covid e al crollo del turismo.
- Ci sono dei momenti in cui bisogna dar prova di rapida reazione senza esitare, anche per lanciare un segnale di vicinanza.
- La medesima cosa si può dire del Libano, l’altra democrazia – sui generis – rimasta nel Mediterraneo sud. L’intricata crisi libanese è davanti ai nostri occhi da tempo: crollo finanziario ed economico, conseguenze drammatiche della guerra siriana, profughi a milioni, Covid, blocco istituzionale, scontro tra influenze esterne, esplosione al porto di Beirut.
Ora tutti protestano e si lamentano ma fino a ieri in pochi si interessavano: la Tunisia è sull’orlo di un colpo di stato interno a causa di un presidente dalle tentazioni autoritarie ma soprattutto di una situazione socio economica molto difficile dovuta al Covid e al crollo del turismo. Poche settimane fa da Tunisi si alzava un grido di dolore: mancava ossigeno negli ospedali. È arrivato anche un carico dalla vicina Libia malgrado la sua crisi, ma dall’Italia niente. Che ci voleva a mandare l



