- L’avanzata dei Talebani segna per l’Occidente l’epilogo di una fase del conflitto afghano durata vent’anni, con un costo, per le forze di sicurezza internazionali, di più di tremila uomini (di questi circa 2.300 statunitensi) e, nel nostro caso, cinquantatré soldati italiani.
- Oggi, in Afghanistan, una dopo l’altra, cadono le capitali provinciali e poco possono fare le forze di sicurezza afghane che, seppure addestrate e capaci di combattere, fintanto che sono state affiancate da forze statunitensi e Nato, vengono abbandonate da autorità politiche inadeguate e corrotte.
- Con i Talebani ormai a Kabul l’aforisma rivolto alle forze occidentali ed attribuito ad un combattente talebano fatto prigioniero un decennio fa “voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo” sembra risuonare in modo sempre più profetico e sinistro, con il rischio di produrre un effetto domino e dar forza a gruppi e milizie armate in altre aree di crisi.
L’avanzata dei Talebani segna per l’Occidente l’epilogo di una fase del conflitto afghano durata vent’anni, con un costo, per le forze di sicurezza internazionali, di più di tremila uomini (di questi circa 2.300 statunitensi) e, nel nostro caso, cinquantatré soldati italiani. Il prezzo pagato dalla popolazione afghana, in termini di vite umane è altissimo, più di 45.000 le vittime, a cui si aggiungono gli oltre 100.000 uomini delle forze di sicurezza afghane. Per il popolo e le generazioni a



