Dopo l'ennesima strage del 19 luglio, in cui sono morti oltre cento civili, secondo Al Jazeera, che cita fonti mediche, sono 104 i palestinesi morti il 20 luglio, oltre 200 i feriti a Gaza, di cui 78 uccisi nei pressi dei centri per la distribuzione degli aiuti.  Il bilancio più pesante è stato a Zikim, a nordovest della città di Gaza, dove l'Idf ha aperto il fuoco su un gruppo di persone in attesa dell'arrivo di camion con farina. Diverse le vittime anche a Rafah, nel sud, vicino a uno dei punti di distribuzione degli aiuti della Gaza Humanitarian. Il portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (Idf), il tenente colonnello Avichay Adraee, ha annunciato una nuova operazione nella parte sud-occidentale di Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. Per la prima volta dall’inizio dell’offensiva, le truppe israeliane sono entrate nella città, finora risparmiata dalle incursioni di terra. Ai residenti di diversi isolati, comprese le persone rifugiate in tende, è stato ordinato di evacuare verso sud, verso la zona costiera di al-Mawasi. «Espandiamo le attività in un’area in cui non abbiamo ancora operato», ha dichiarato Adraee, precisando che l’obiettivo è distruggere le infrastrutture ritenute terroristiche ancora attive. Secondo Al Jazeera, almeno sei palestinesi sono stati uccisi nelle ultime ore a Gaza City e nel nord della Striscia in seguito ai bombardamenti israeliani. 

Decine di migliaia di persone sono tornate in piazza a Tel Aviv, nella sera del 19 luglio, per chiedere con forza un accordo che porti al rilascio di tutti gli ostaggi ancora detenuti nella Striscia di Gaza. Secondo quanto riportato dal quotidiano Yedioth Ahronoth, i manifestanti hanno sfilato nel centro cittadino esibendo striscioni, scandendo slogan contro la guerra e chiedendo un intervento immediato per porre fine alle violenze. Dal palco e tra la folla sono partiti appelli diretti sia al premier israeliano Benjamin Netanyahu sia all’ex presidente statunitense Donald Trump affinché si adoperino per un accordo globale in grado di riportare a casa i rapiti e mettere fine al conflitto. Manifestazioni simili si sono svolte in contemporanea in altre città del Paese, con centinaia di persone mobilitate per lo stesso obiettivo.

EPA

Intanto, sul fronte umanitario, il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, ha comunicato che l’Organizzazione Mondiale della Sanità invierà oggi tre camion carichi di medicinali e forniture mediche agli ospedali della Striscia. Nei camion, specifica una nota diffusa su Telegram, non ci sono generi alimentari. «Invitiamo tutti a proteggere il convoglio, impedendo qualsiasi interferenza per consentirne l’arrivo sicuro e salvare vite umane», si legge nel comunicato.

PUNTI CHIAVE

19:00

Al-Jazeera, 104 morti a Gaza. 78 erano persone in cerca aiuti

17:04

Pizzaballa non lascia Gaza, messa alla Sacra Famiglia

17:03

 Israele espelle capo agenzia umanitaria Onu regione

19:00

Al-Jazeera, 104 morti a Gaza. 78 erano persone in cerca aiuti

Sono 104 le persone rimaste uccise negli attacchi israeliani in tutta Gaza oggi. Lo hanno reso noto fonti mediche ad Al Jazeera. Tra le vittime ci sono 78 palestinesi in fila per ricevere aiuti umanitari. I feriti sono stati oltre 200

18:40

Idf: "Proseguiremo offensiva contro Hamas"

L'esercito israeliano ha presentato alla leadership politica diverse linee d'azione per proseguire l'offensiva contro Hamas nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito il capo di stato maggiore delle Idf, tenente generale Eyal Zamir.
Parlando alle truppe a Gaza City, ha spiegato che "i vostri successi operativi - l'eliminazione dei terroristi, la distruzione delle infrastrutture sopra e sotto terra, la conquista e la bonifica di vaste aree - ci consentiranno di apportare un cambiamento nei nostri modelli operativi". L'Idf, ha aggiunto, "implementeranno nuove formazioni operative che rafforzeranno i nostri punti di forza, ridurranno le nostre vulnerabilità e aumenteranno i guadagni operativi. Le truppe eserciteranno una pressione sempre maggiore su Hamas e ridurranno l'erosione delle nostre forze".
 

18:37

Protesta a Rabat, "fine guerra e stop intesa con Israele

 Decine di migliaia di marocchini hanno manifestato nella capitale Rabat contro la terribile situazione umanitaria a Gaza, chiedendo l'annullamento dell'accordo di normalizzazione della relazioni diplomatica del Regno con Israele firmato nel 2020. I manifestanti si sono radunati nel centro della città, brandendo bandiere e cartelli palestinesi che chiedevano l'ingresso di aiuti nella Striscia devastata dalla guerra. A
organizzare la manifestazione sono state diverse organizzazioni, tra cui una coalizione che riunisce il movimento islamista Al-Adl Wal-Ihssane e partiti di sinistra.

17:04

Pizzaballa non lascia Gaza, messa alla Sacra Famiglia

Il fragore dei colpi di mortaio e delle esplosioni all'esterno della chiesa risuonano più volte, senza tuttavia interrompere la celebrazione. La gente di Gaza è terrorizzata e allo stesso tempo persino abituata a convivere con la guerra. Officia così letteralmente sotto le bombe, il patriarca di Gerusalemme dei Latini, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, che dopo l'attacco giovedì' scorso alla parrocchia della Sacra Famiglia, rifugio di una comunità cristiana palestinese dimezzatasi dal 7 Ottobre, sta compiendo proprio lì alle porte di Gaza City, una visita di solidarietà e di sostegno di tre giorni. "Non sarete dimenticati", assicura fermo dall'altare celebrando la messa domenicale mentre il rimbombo dei proiettili si sovrappone alla voce del traduttore.
Dall'inglese all'arabo, per consegnare un messaggio di speranza, e la rassicurazione che nessuno sarà abbandonato. Anche padre Gabriel Romanelli, il parroco ferito e tutti gli altri sacerdoti concelebranti, non si lasciano mai distrarre da quanto avviene all'esterno rispettando ogni passaggio del rito perché, dice significativamente Pizzaballa, "in questa distruzione la vita è ancora presente". Rivolgendosi alla comunità rifugiata, il porporato francescano di origini bergamasche che papa Francesco ha voluto cardinale, ha parlato anche della "preoccupazione" non solo per la comunità cristiana, ma per tutta la popolazione di Gaza. E del resto, lo stesso carico di aiuti e quelli che tenterà di portare in futuro, sono distribuiti, senza distinzioni, a quante più famiglie della zona possibili. Lo dice, dal suo riposo estivo in Trentino, anche il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, commentando il fatto che papa Leone all'Angelus abbia pronunciato i nomi propri e per esteso delle tre vittime dell'attacco: "In quei nomi sono presenti tutte le vittime" di Gaza, "non c'è assolutamente distinzione tra gli uni e gli altri, tutti sono oggetto di una violenza inaccettabile, tutti sono vittime di un conflitto che deve terminare al più presto". A dare voce alle sofferenze di Gaza è ancora una volta padre Romanelli, ripresosi dopo il ferimento ad una gamba. "La situazione continua ad essere molto grave", spiega ai media vaticani, "continuiamo a pregare per la pace, a convincere il mondo che questa guerra non porterà niente di buono, quanto prima finisce sarà meglio, meglio per tutti: per la Palestina, per Israele, per tutti i cittadini". "Nella messa del giorno del raid, nella chiesa ortodossa dove abbiamo già seppellito i morti - ha raccontato anche -, abbiamo detto la preghiera del Signore Gesù: 'Signore perdonali perché non sanno quello che fanno'. Che veramente il Signore non solo perdoni quelli, ci perdoni a noi, perdoni tutto il mondo. Giacché il perdono del Signore è fonte di grazia, di pace e di riconciliazione. Cerchiamo di convincere tutto il mondo a finire questa guerra in ordine di ricominciare a ricostruire la pace, la giustizia, la riconciliazione sia in Palestina che in Israele".

17:03

 Israele espelle capo agenzia umanitaria Onu regione

 Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar, ha disposto la revoca del visto a Jonathan Whittall, capo dell'ufficio regionale dell'agenzia di coordinamento umanitario delle Nazioni Unite (Ocha). Lo riferiscono media israeliani. Whittall dovrà dunque lasciare l'incarico e sarà espulso dal Paese. L'alto dirigente dell'Onu è finito sotto accusa per avere denunciato le condizioni della popolazione a Gaza. "Stiamo assistendo a una carneficina. All'uso della fame come arma. A deportazioni forzate", ha detto di recente

16:25

Idf, "sparati colpi di avvertimento vicino a centro aiuti"

L'esercito israeliano conferma di aver sparato colpi di avvertimento oggi nei pressi di un centro di distribuzione di aiuti a Gaza, ma sostiene che i dati forniti da fonti palestinesi su decine di persone uccise siano inesatti. Lo riferisce Times of Israel. In risposta a una domanda, l'Idf ha affermato che migliaia di palestinesi si erano radunati nel nord di Gaza e che le truppe nella zona "hanno sparato colpi di avvertimento per rimuovere una minaccia immediata per le truppe". L'Idf ha affermato inoltre di essere "a conoscenza delle segnalazioni di vittime nella zona", ma che "un esame preliminare mostra che il numero riportato di vittime non corrisponde alle informazioni esistenti" e che l'episodio è in fase di ulteriori indagini.

15:33

Morto suicida un soldato israeliano

L'esercito israeliano ha reso noto che un altro soldato si è suicidato, il quarto nel giro di due settimane. In un comunicato, l'Idf scrive che Dan Phillipson, un soldato in addestramento originario della Norvegia, ha tentato di suicidarsi martedì con un colpo d'arma da fuoco in una base di addestramento nel sud di Israele e che è morto per le gravi ferite riportate nell'ospedale in cui era stato trasferito. Secondo i media israeliani, dall'inizio dell'anno sono morti suicidi 19 soldati e 42 dall'inizio della guerra di Israele a Gaza.

15:00

Israele: Netanyahu intossicato da cibo avariato

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha una gastroenterite provocata da cibo avariato. Lo ha riferito l'ufficio del premier in un comunicato riportato dai media israeliani.
"Dopo sentirsi male durante la notte, il primo ministro Benjamin Netanyahu è stato esaminato a casa sua dal professor Alon Hershko, capo del dipartimento di medicina interna di Hadassah Ein Kerem, e gli è stata riscontrata un'infiammazione intestinale dovuta a cibo avariato", si legge nella nota. Le condizioni del primo ministro "sono state definite buone" ma gli sono state prescritte flebo per la "disidratazione" conseguenza dell'intossicazione. "Il primo ministro dovrà stare a riposo per i prossimi tre giorni e gestirà gli affari di stato da casa", si spiega ancora nel comunicato.

14:48

Sale a 84 bilancio vittime Gaza, 73 in centri aiuti

È salito a 84 bilancio dei morti e oltre 200 quello dei feriti oggi a Gaza, di cui 73 in centri per distribuzione di aiuti. Lo hanno riferito ad al Jazeera fonti sanitarie.
Il bilancio più pesante è stato a Zikim, a nordovest della città  di Gaza, dove l'Idf ha aperto il fuoco su un gruppo di persone in attesa dell'arrivo di camion con farina. Diverse le vittime anche a Rafah, nel sud, vicino a uno dei punti di distribuzione degli aiuti della Gaza Humanitarian.

14:07

Papa rende noti nomi vittime raid su parrocchia Gaza

 Papa Leone all'Angelus ha pronunciato i nomi delle tre vittime dell'attacco israeliano alla Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, ma in quei nomi "sono presenti tutte le vittime" di Gaza. È quanto ha detto ai media vaticani il cardinale Pietro Parolin, che sta trascorrendo un periodo di riposo a Fiera di Primiero, in Trentino, ospite della canonica di Siror." Il Santo Padre nell'Angelus di oggi, in cui ha ricordato le tragiche vicende di Gaza di questi giorni - ha affermato il Segretario di Stato vaticano - ha voluto anche ricordare esplicitamente alcune vittime. Evidentemente, nei nomi di queste vittime sono presenti tutte le vittime della tragedia di Gaza". "Non c'è assolutamente distinzione tra gli uni e gli altri - ha detto Parolin - tutti sono oggetto di una violenza inaccettabile, tutti sono vittime di un conflitto che deve terminare al più presto. Li prendiamo, li sentiamo davvero tutti presenti nel nostro cuore e per tutti, per tutti, imploriamo la pace di Dio e soprattutto, grazie al loro sacrificio, al loro sangue, anche la fine di questa tragedia

13:18

Aumenta il bilancio dei palestinesi uccisi mentre aspettano cibo: 51

Almeno 51 palestinesi in attesa di cibo a Gaza sono stati uccisi dall'alba di oggi dal fuoco israeliano, oltre 30 dei quali stavano aspettando i camion umanitari vicino al valico di Zikim, nel nord della Striscia: lo riportano i media palestinesi e arabi. Secondo fonti mediche citate da Al Jazeera, inoltre, il bilancio complessivo delle vittime degli attacchi israeliani di oggi a Gaza è di 54 palestinesi.

12:34

Fonti mediche: 34 palestinesi uccisi e 160 feriti mentre attendevano aiuti

Almeno 34 palestinesi sono stati uccisi e oltre 160 feriti in un nuovo attacco israeliano contro la folla che cercava di ottenere degli aiuti alimentari in un centro della Fondazione umanitaria per Gaza Ghk a Zikim, nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferiscono fonti mediche dell'ospedale Al Shifa all'agenzia palestinese Sanad. Intanto, Ghf, l'organizzazione americana duramente criticata dall'Onu per la sua inefficacia e la sua mancanza di neutralità, ha diffuso una dichiarazione per smentire il suo coinvolgimento nell'altra strage del cibo, avvenuta ieri nel sud della Striscia dove oltre una trentina di persone cono state uccise. L'organizzazione ha confermato "attività delle forze di difesa di Israele" affermando però che sono avvenute a "diversi chilometri dal centro di distribuzione degli aiuti umanitari" e prima della sua apertura. "Abbiamo prontamente avvertito chi cerca aiuto di non venire nei nostri centri di notte o nelle prime ore del giorno", è poi l'esortazione che l'organizzazione Usa rivolge alla popolazione palestinese, stremata dalla guerra e ridotta alla fame.

12:20

 Il Papa durante l'Angelus: si fermi subito la barbarie della guerra

"Chiedo nuovamente che si fermi subito la barbarie della guerra e che si raggiunga una risoluzione pacifica del conflitto". Lo ha detto all'Angelus papa Leone XIV sulla situazione del Medio Oriente e di Gaza e dopo "l'attacco militare" alla parrocchia della sacra Famiglia a Gaza City. "Alla comunità internazionale - il suo appello - rivolgo l'appello a osservare il diritto umanitario e a rispettare l'obbligo di tutela dei civili nonchè il divieto di punizione collettiva di uso indiscriminato della forza e lo spostamento forzato della popolazione"

11:28

Media, 25 palestinesi uccisi

 Continua a salire il bilancio dei palestinesi uccisi oggi a Gaza in attacchi degli israeliani. Secondo fonti mediche citate da al Jazeera, 25 persone sono state uccise, 19 delle quali mentre cercavano di ottenere cibo ai centri di distribuzione

10:37

Fonti mediche, 'raid israeliani su Gaza, 15 morti' 

 Almeno 15 palestinesi sono stati uccisi oggi negli attacchi israeliani a Gaza, tra cui nove mentre aspettavano gli aiuti umanitari vicino ai centri di distribuzione: lo riporta Al Jazeera, che cita fonti mediche.

10:35

 Idf, a Jabalia demolito 2,7 km di tunnel =

L'Idf dichiara di aver demolito 2,7 km di tunnel nella zona di Jabalia, nel nord di Gaza. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel, mentre e' stata lanciata per la prima volta una operazione a Deir al-Balah, al centro della Striscia. E' questo il risultato delle recenti operazioni condotte dalla 401ma Brigata Corazzata nella zona, i cui genieri hanno distrutto i cunicoli sotterranei, che erano profondi circa 20 metri

10:00

Padre Romanelli: tutto il mondo chieda la pace a Gaza

La situazione continua ad essere molto grave in tutta la Striscia di Gaza, siamo stati riconfortati della vicinanza della Chiesa, come sempre. Ci ha chiamato Papa Leone. È venuto il patriarca latino, ancora una volta, il cardinale Pierbattista Pizzaballa ed è stato accompagnato dal patriarca greco-ortodosso. Una visita molto sentita, bellissima veramente, in mezzo a questa tragedia il conforto, la preghiera, la vicinanza dei pastori, di tutti i fedeli, di tutte le persone di buona volontà". Lo ha raccontato ai media vaticani, padre Gabriel Romanelli, parroco della Santa Famiglia a Gaza, vittima di un raid israeliano.
"La situazione continua ad essere molto grave", spiega il parroco, "continuiamo a pregare per la pace, a convincere il mondo che questa guerra non porterà niente di buono, quindi quanto prima finisce sarà meglio, meglio per tutti: per la Palestina, per Israele, per tutti i cittadini". "Nella messa di quello stesso giorno, nella chiesa ortodossa dove abbiamo già seppellito i morti - ha raccontato anche - , abbiamo detto la preghiera del Signore Gesù: 'Signore perdonali perché non sanno quello che fanno'. Che veramente il Signore non solo perdoni quelli, ci perdoni a noi, perdoni tutto il mondo.
Giacché il perdono del Signore è fonte di grazia, di pace di riconciliazione".

09:40

Fonti Hamas, "Punti contesa ridotti. Accordo pronto

Sarebbe pronto l'accordo su Gaza dopo che i punti di contesa principali sono stati superati dai contendenti. Ad affermarlo sono fonti vicine ad Hamas, non meglio identificate, citate dai media israeliani, tra cui Ynet News. "Significativamente ridotti i punti di contesa per l'accordo. L'accordo è già pronto, in attesa dell'annuncio", hanno riferito queste fonti. Secondo loro, "la pressione americana sta funzionando. C'è terreno fertile per raggiungere un accordo e stiamo già parlando di divergenze di pochi chilometri nella zona cuscinetto al confine orientale di Gaza, di fronte alle comunità circostanti. Questo non costituisce più un ostacolo sostanziale". Le fonti hanno anche affrontato i punti chiave per il rilascio dei prigionieri, affermando che "la formula è già stata concordata nei colloqui precedenti: 50 prigionieri per ogni ostaggio". 

08:59

Espansione operazioni Idf a Gaza, timore per gli ostaggi

 In Israele non è passato inosservato l'annuncio delle Idf di un'espansione delle operazioni a Gaza nelle aree in cui finora non avevano operato, facendo scattare la paura per la sorte degli ostaggi ancora detenuti da Hamas. Lo riferisce il sito Ynet News che rilancia un appello delle famiglie degli ostaggi. "Qualcuno può garantirci che questa decisione non costerà la vita dei nostri cari? Questo rappresenta un pericolo tangibile e immediato per il loro destino", ha dichiarato il Quartier Generale delle Famiglie degli ostaggi, in risposta all'annuncio delle Idf. Il gruppo che riunisce le famiglie degli ostaggi ha inoltre affermato di "aspettarsi che il Primo Ministro, il Ministro della Difesa e gli alti funzionari delle IDF spieghino con urgenza ai cittadini israeliani e alle loro famiglie qual e' il piano di combattimento e come esattamente protegge gli ostaggi ancora a Gaza. Ricordiamo solo con orrore l'uccisione di sei ostaggi nell'agosto dello scorso anno"

08:10

Hamas, attesi oggi a Gaza 3 camion Oms con medicinali

- Il ministero della Salute Palestinese gestito da Hamas ha annunciato che l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) invierà oggi negli ospedali della Striscia tre camion carichi di medicinali e forniture mediche.
I camion non contengono generi alimentari, si legge in un comunicato stampa pubblicato su Telegram.
"Il ministero della Salute invita i cittadini, tutte le autorità, le famiglie e le parti interessate a compiere ogni sforzo per proteggere il convoglio, impedire qualsiasi interferenza con i camion e consentire il loro arrivo sicuro negli ospedali per salvare la vita dei malati e dei feriti", sottolinea la nota.

08:02

Idf ordina evacuazione Deir al-Balah,espansione intervento

Nuova operazione delle Idf nella Striscia di Gaza annunciata dal tenente colonnello Avichay Adraee, che ha emesso un ordine di evacuazione per tutti i residenti di diversi isolati nell'area sud-occidentale di Deir al-Balah, compresi quelli che vivono in tende. "Espandiamo le attività in un'area in cui non abbiamo ancora operato", ha annunciato il portavoce delle forze armate israeliane. Secondo l'annuncio, "le Idf continuano a operare con grande forza per distruggere le infrastrutture nemiche e terroristiche nell'area e stanno espandendo le loro attivita' in un'area in cui non hanno ancora operato". Ai residenti e' stato ordinato di evacuare verso sud, verso al-Mawasi. 

07:31

Decine di migliaia in strada a Tel Aviv,chiedono accordo su Gaza

Decine di migliaia di israeliani hanno protestato ieri sera nel centro di Tel Aviv per chiedere un accordo che garantisca il rilascio di tutti gli ostaggi nella Striscia di Gaza, secondo quanto riportato dai media israeliani.
Il quotidiano Yedioth Ahronoth ha riferito che i manifestanti hanno marciato nel centro di Tel Aviv portando striscioni e gridando slogan per la fine della guerra e l'immediato ritorno degli ostaggi.
Anche ex ostaggi rilasciati da Hamas avrebbero preso parte alla marcia. I partecipanti hanno lanciato appelli diretti ai leader israeliani e al presidente degli Stati Uniti Donald Trump affinché si adoperino per raggiungere un accordo globale. Il giornale ha affermato che centinaia di manifestanti hanno tenuto proteste simili in altre città di Israele.

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