Nel suo intervento all’Assemblea generale delle Nazioni unite, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha chiesto di essere fermi nella risposta alla guerra in Ucraina voluta da Vladimir Putin.

«Aiutare l’Ucraina a proteggersi non è stata soltanto la scelta corretta da compiere. È stata l’unica scelta coerente con gli ideali di giustizia e fratellanza che sono alla base della Carta delle Nazioni Unite», ha detto il premier. 

L’invasione russa dell’Ucraina «viola i valori e le regole su cui da decenni poggia la sicurezza internazionale, la convivenza civile tra paesi. Eravamo convinti di non dover più assistere a guerre di aggressione in Europa. Da febbraio abbiamo invece assistito al tentativo di soggiogare una democrazia libera e sovrana, che ha reagito con orgoglio e coraggio per difendere la propria indipendenza, la propria dignità», ha aggiunto Draghi, il quale ha condannato con fermezza anche la richiesta di indire un referendum nelle autoproclamate repubbliche del Donbass per la loro annessione alla Russia.

«L’Italia - ha detto il presidente del Consiglio - ha agito senza indugi, insieme agli altri paesi membri dell'’Unione europea, agli alleati della Nato e del G7, a tutti i partner che come noi credono in un sistema internazionale basato sulle regole e sul multilateralismo».

«Insieme - ha sottolineato il premier - abbiamo risposto alle richieste del presidente Zelensky, perché un'invasione militare pianificata per mesi e su più fronti non si ferma soltanto con le parole».

Sanzioni e controffensiva di Kiev

«Le sanzioni che abbiamo imposto a Mosca hanno avuto un effetto dirompente sulla macchina bellica russa, sulla sua economia», ha detto Draghi che chiede di fare di più e imporre un tetto al prezzo del gas per evitare di continuare ad arricchire Mosca. 

Sanzioni che inevitabilmente hanno un peso anche nella guerra in corso, dove la Russia sta perdendo terreno di fronte alla controffensiva militare dell’esercito di Kiev. «Nelle ultime settimane - ha sottolineato il premier italiano - un’eroica controffensiva ha permesso all’Ucraina di recuperare migliaia di chilometri quadrati di territorio a partire da Kharkiv, e costretto l’esercito russo a ripiegare. L’esito del conflitto resta ancora imprevedibile, ma Kiev sembra avere acquisito un vantaggio strategico importante».

Mario Draghi ha aggiunto che grazie agli aiuti militari inviati dai paesi della Nato i soldati ucraini hanno vanificato la strategia di Mosca della guerra lampo, costringendo l’esercito russo a un conflitto lungo e logorante.

Tuttavia «l’Italia resta in prima linea per provare a raggiungere un accordo, quando sarà possibile. Lo abbiamo fatto in passato, quando abbiamo evidenziato come il blocco dei porti del Mar Nero costituisse un rischio per la sicurezza alimentare globale. L’accordo sull’esportazione del grano ucraino è stato un momento di collaborazione importante tra le parti, per cui voglio ringraziare l’Onu, il Segretario generale Guterres, la Turchia».

Il presidente del Consiglio ha poi concluso il suo discorso sui temi della pandemia e del cambiamento climatico perché – ha detto Draghi –  «la crisi ambientale ci coinvolge tutti, e dobbiamo uscirne tutti insieme». E in questo «per la prima volta, tutti gli stati membri del G20 si sono impegnati a cercare di mantenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali e hanno accettato le basi scientifiche di questo obiettivo».

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