Nel serata del giorno della Memoria, un attentatore di 21 anni residente a Gerusalemme est ha ucciso 7 persone nei pressi di una sinagoga della città, tra cui un ragazzino di 15 anni. L’uomo è stato poi ucciso dalle forze di sicurezza in uno scontro a fuoco seguito alla sua fuga. 

Un nuovo attacco, poi, ha portato al ferimento grave di padre e figlio che si accingevano a entrare nella zona antica di Gerusalemme. L’attentatore ha soli 13 anni e, dopo aver fatto fuoco contro le due vittime, è stato «neutralizzato» da due astanti che portavano con sé i rispettivi fucili. Si troverebbe in gravi condizioni. 

Il portavoce di Hamas Hazem Kasem ha detto alla TV Al-Aqsa che l'attacco alla sinagoga è stato effettuato come rappresaglia per il raid di giovedì a Jenin, quando almeno 10 palestinesi sono stati uccisi e altri 20 sono rimasti feriti a seguito di un raid israeliano in un campo profughi.

La polizia israeliana afferma che l’attentato della serata di venerdì ha provocato anche 3 feriti. Le autorità hanno definito l’attacco «uno dei peggiori attentati degli ultimi anni». Itamar Ben Gvir, controverso ministro della Sicurezza di estrema destra, si è recato sulla scena della strage ed è stato elogiato dagli israeliani che si erano radunati per esprimere la propria rabbia in seguito al letale attentato. 

L’attacco arriva in un momento di altissima tensione tra Israele e Palestina. L’atto potrebbe essere una risposta al raid israeliano di giovedì in seguito al quale 9 palestinesi sono morti. Nella mattinata di venerdì, dalla striscia di Gaza sono partiti dei razzi diretti verso le città israeliane. Immediata la rappresaglia aerea di Tel Aviv contro un presunto sito di fabbricazione di razzi a Gaza.

Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, si è detto «molto preoccupato per l’escalation di violenza». 

Immediate condanne anche da Unione europea e stati membri, mentre il dipartimento di Stato statunitense definisce l’attacco «orrendo», ma conferma il viaggio del segretario Antony Blinken in Medio Oriente.

42 arresti

Oggi, in un comunicato, la polizia ha dichiarato di aver arrestato "42 persone per interrogarle" durante la notte.

Quanto all'attentatore, non c'e alcuna indicazione che fosse precedentemente coinvolto in attività militanti o che fosse membro di un gruppo armato palestinese consolidato. Fra gli arrestati, alcuni risiedono nello stesso quartiere di Gerusalemme Est, ha aggiunto la polizia. In una nota, la polizia ha dichiarato che le forze israeliane sono state messe in "massima allerta". Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso "un'azione immediata", senza ulteriori dettagli, e ha invitato gli israeliani a non farsi giustizia da soli, ma a fidarsi dell'esercito e della polizia.

Il capo dell’Idf, l’esercito israeliano, Herzi Halevi, ha istruito i comandi affinché rinforzino le posizioni in Cisgiordania in vista di una potenziale escalation. 

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