- La memoria della Shoà rischia di banalizzarsi o svanire secondo Liliana Segre: ma perché?
- C’è un tipo di rimozione che è intrinseca al funzionamento della memoria: ma nel caso della Shoà il principio di rilevanza che lo regola lavora contro questa rimozione, perché quel tipo di male non è debellato nella storia.
- Il rimedio però non è quello di equiparare la Shoah alle violazioni presenti di diritti umani. E’ spezzare l’assurdo e crescente ricatto di antisemitismo che tacita chiunque denunci la dignità negata da oltre mezzo secolo al popolo palestinese sotto il regime di occupazione israeliano. Perché è questo che relativizza l’imperativo categorico di far memoria del male, sempre, a una “narrazione” di parte, e lo vanifica moralmente.
Che rapporto c’è fra memoria e rimozione? Questa è senza dubbio una delle questioni più profonde di tutta la ricerca sulle cose umane, interdisciplinarmente parlando: una questione filosofica, psicologica, neurobiologica, sociologica, storica, e riguarda nei suoi risvolti anche le discipline normative: etica, diritto, teoria politica. Quale migliore occasione di risollevarla che l’affermazione amara di Liliana Segre, ricorrente in tutte le interviste da lei concesse in occasione del Giorno de



