Per arrivare a una soluzione non basta enunciarla: le parti devono mettere ai margini i fondamentalismi. Le altre ipotesi rispetto a questa sono incubatrici del peggio. È bene tenerlo presente quando si pensa al “dopo”
Sul “dopo”, Netanyahu afferma che Israele si assumerà la responsabilità di garantire la sicurezza a Gaza per un «tempo indefinito». Parole certo non gradite a Washington, a Ramallah, nelle capitali mediorientali e no, dove le diplomazie si affannano per dare concretezza a una stabilizzazione della regione imperniata sulla formula “due popoli, due stati”, data per estinta e riemersa dopo il 7 ottobre. Almeno fino agli inizi di questo tragico autunno, l’ipotesi era stata consegnata alla memori



