- Nella sua relazione la commissione parlamentare d’inchiesta ha indirettamente affermato che il dovere di esigere giustizia non può essere cancellato dai nostri interessi. Ma ci sono questioni di stile e di sostanza che non ha affrontato.
- I premier italiani mentre fingevano di «pretendere la verità» (così come fatto da Matteo Renzi), si adoperavano per scindere la responsabilità del tiranno da un omicidio tipico del suo regime
- Oggi probabilmente l’unica possibilità rimasta all’Italia per sapere la verità è ispirare una manovra congiunta di potenze occidentali per fratturare il regime egiziano. Ma al momento è un’ipotesi remota.
La commissione parlamentare d’inchiesta sull’assassinio di Giulio Regeni, avvenuto tra il gennaio e il febbraio 2016, ha chiuso i suoi lavori con una relazione onesta che tuttavia sfiora appena due questioni oggi centrali alla politica estera di qualsiasi democrazia: quale debba essere il rapporto tra la salvaguardia degli interessi nazionali e la difesa dei diritti umani e come funzioni concretamente la relazione tra l’informazione e il sistema di potere quando sono in gioco questioni di rilev



