Il papa è anche tornato a chiedere ai leader religiosi di levare la loro voce in favore della pace, in riferimento non solo alla guerra in Ucraina, ma anche alle tensioni crescenti fra Armenia e Azerbaigian intorno alla regione contesa del Nagorno-Karabakh.
- La visita di Bergoglio nel paese asiatico è entrata nel vivo, il papa ha condannato il fondamentalismo e l’ateismo di stato, ha parlato dell’importanza della libertà religiosa che non deve però mai diventare imposizione della fede.
- Francesco ha chiamato i leader religiosi ad affrontare quattro sfide comuni: la pandemia che ha mostrato le forti diseguaglianze della nostra epoca, la pace di fronte al moltiplicarsi dei conflitti, l’accoglienza quale risposta ai grandi flussi migratori, la salvaguardia dell’ambiente per le generazioni future.
- C’è stato anche spazio per un appello del pontefice affinché cessino gli scontri e le tensioni fra Azerbaigian e Armenia e le spese militari vengano convertite in aiuti alle popolazioni
«Non giustifichiamo mai la violenza. Non permettiamo che il sacro venga strumentalizzato da ciò che è profano. Il sacro non sia puntello del potere e il potere non si puntelli di sacralità». È questo un passaggio chiave del discorso pronunciato dal papa durante la sessione plenaria del VII Congresso dei leader mondiali delle religioni tradizionali in corso a Nur Sultan capitale del Kazakistan, dove Bergoglio si è recato in questi giorni. Il richiamo fatto da Francesco sembra ricalcare altri app



