Il piano ufficiale non è stato annunciato pubblicamente, ma diversi organi di stampa statunitensi hanno identificato sette linee guida principali: dalle sanzioni alle concessioni territoriali. La bozza sembra favorire Vladimir Putin. Il presidente ucraino non cede sulla Crimea e il tycoon lo attacca sui social
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha presentato alla delegazione ucraina un piano per la pace tra Kiev e Mosca. Al momento non sono arrivate risposte, ma la proposta del tycoon contiene diversi punti irricevibili per il presidente Volodymyr Zelensky.
Russia e Ucraina dovranno effettuare degli «scambi territoriali» per raggiungere un accordo, ha detto il vicepresidente JD Vance, attualmente è in visita di stato in India.
L’attacco di Trump
Nelle ultime ore sono aumentate le tensioni tra la Casa Bianca e Kiev. «La situazione per l'Ucraina è terribile, lui può avere la pace o può combattere per altri tre anni prima di perdere l'intero paese», scrive Donald Trump su Truth. Zelensky e le sue dichiarazioni che «non fanno altro che prolungare i campi della morte», ha detto riferendosi al fatto che non ha intenzione di lasciare la Crimea. Secondo Trump, «la Crimea è stata persa anni fa sotto l'amministrazione di Barack Hussein Obama» e «non è nemmeno un punto di discussione». «Se voleva la Crimea, perché non hanno combattuto per essa undici anni fa, quando fu consegnata alla Russia senza che fosse sparato un colpo?».
Trump ha anche specificato: «Io non faccio gli interessi della Russia, ma voglio salvare in media 5mila soldati russi e ucraini che muoiono senza alcuna ragione» e ha detto che le parti sono «molto vicine ad un accordo» facendo pressioni su Zelensky. E poi il ricatto: «Può avere la pace, oppure può combattere per altri tre anni prima di perdere tutto il Paese: io non ho nulla a che fare con la Russia, ma voglio cercare di salvare una media di cinquemila soldati russi e ucraini che muoiono ogni settimana senza motivo».
Dall’India Vance ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno fatto una «proposta molto esplicita ai russi e agli ucraini» e ribadito che se le parti non troveranno un accordo nel breve periodo la Casa Bianca si ritirerà dalle trattative.
Il piano ufficiale non è stato annunciato pubblicamente, ma diversi organi di stampa statunitensi hanno identificato sette linee guida principali:
Crimea
Secondo quanto riporta Axios, il piano include il riconoscimento ufficiale da parte di Kiev della Crimea come territorio della Federazione russa. A questo si somma un riconoscimento non ufficiale del controllo di Mosca su gran parte delle aree finite “conquistate” dal suo esercito dopo l’invasione del 2022 nell’Ucraina orientale. La Crimea, annessa forzatamente e in maniera unilaterale da parte del Cremlino nel 2014, è uno dei punti principali dell’accordo per il presidente Vladimir Putin. Le altre aree che potrebbero finire nell’accordo sono le regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia le stesse in cui Mosca ha tenuto i referendum farsa nel 2022.
Nato
Gli Stati Uniti vogliono garantire al Cremlino che l’Ucraina non entri a far parte della Nato. Nonostante le insistenze di Zelensky, anche altri paesi dell’Alleanza atlantica sono scettici sull’ingresso di Kiev. Questo non esclude però un futuro ingresso per Kiev all’interno dell’Unione europea, dove l’Ucraina ha già iniziato il percorso formale di adesione grazie anche al sostegno della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.
Garanzie di sicurezza in futuro
Secondo Axios, Washington sta offrendo agli ucraini una «solida garanzia di sicurezza» coinvolgendo un «gruppo ad hoc di paesi europei e potenzialmente non europei». Non è ancora chiaro come si svilupperà questa parte del piano, al momento Mosca ha annunciato più volte che non accetterà truppe europee sul territorio ucraino neanche sottoforma di peacekeeping.
Revoca delle sanzioni
Per il Washington Post la Casa Bianca starebbe pensando di revocare le sanzioni finanziarie e commerciali contro la Russia. Non è specificato in quali tipo di settori, neanche se Bruxelles intraprenda la stessa strada.
Ricostruzione
Riguardo ai piani di ricostruzione del paese devastato da oltre tre anni di guerra, gli Stati Uniti sarebbero pronti a offrire risarcimenti e aiuti ma non è specificato «da dove arriveranno i finanziamenti». Al momento diversi paesi europei tra cui Italia, Francia, Germania e Regno Unito hanno organizzato conferenze internazionali per discutere dei piani di ricostruzione e raccogliere fondi da destinare a Kiev.
Zaporizhzhia
Donald Trump vuole riportare sotto il controllo degli Stati Uniti la centrale nucleare di Zaporizhzhia, al momento occupata dai russi. In questi tre anni più volte sono stati lanciati allarmi sulla sicurezza dell’impianto, visto che è finito più volte sotto il fuoco incrociato dei due eserciti. Zelensky non è d’accordo però che la centrale nucleare più grande d’Europa finisca sotto il controllo di Washington.
Terre rare
Questo forse è il punto sul quale, dopo una trattativa complicata e una scenata nello studio Ovale, Ucraina e Stati Uniti sono d’accordo. Settimana scorsa le delegazioni dei due paesi avrebbero firmato un Memorandum d’intenti per garantire a Washington l’accesso alle risorse naturali e ai minerali ucraini. Trump ha chiesto pubblicamente di sfruttare il territorio per una cifra complessiva di 500 miliardi di dollari, per rientrare anche dei soldi spesi in aiuti militari inviati verso Kiev durante la presidenza di Joe Biden.
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