Secondo il sito di informazione Axios, i due hanno parlato della possibilità che l’Ucraina ottenga missili a lungo raggio Tomahawk, che consentirebbero a Kiev di colpire la Russia più profondamente nel suo territorio
Per il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, la telefonata con il presidente Usa Donald Trump è stata «molto positiva e produttiva». Al centro della conversazione, congratulazioni a Trump per «il suo successo e l’accordo in Medio Oriente che è riuscito a raggiungere, un risultato straordinario» e le conseguenze degli attacchi russi della notte precedente al sistema energetico. Ma, soprattutto, una richiesta di fare ciò che Trump ha fatto con Israele e Hamas: «Se una guerra può essere fermata in una regione, allora sicuramente anche altre guerre possono essere fermate, inclusa quella russa», scrive Zelensky su X.
Si è poi discusso «delle opportunità per rafforzare la nostra difesa aerea, nonché degli accordi concreti su cui stiamo lavorando per garantirlo», aggiunge il presidente ucraino, secondo cui «ci sono buone opzioni e idee concrete su come rafforzarci davvero». E richiama la Russia a «essere pronta a impegnarsi in una vera diplomazia: questo si può ottenere con la forza. Grazie, signor presidente».
Secondo il sito di informazione Axios, che cita alcune fonti, i due hanno parlato della possibilità che l’Ucraina ottenga missili a lungo raggio Tomahawk, che consentirebbero a Kiev di colpire la Russia più profondamente nel suo territorio.
Odessa al buio
Nel mirino dell’esercito russo ci sono centrali e altre infrastrutture elettriche, e nella notte tra venerdì e sabato raid russi con droni le hanno colpite soprattutto nella regione di Odessa, lasciando al buio 44 insediamenti della regione.
In particolare, le forze di difesa ucraine hanno reso noto di aver abbattuto 54 droni, di cui 40 del tipo Shahed, su un totale di 78 lanciati da Mosca. Nonostante ciò, almeno 21 droni sono riusciti a colpire sei diverse località. Tra queste Odessa, dove si è verificato il blackout.
A questo proposito secondo i servizi di emergenza citati dall'Ukrainska Pravda, gli attacchi hanno causato incendi in un impianto energetico e in un complesso alberghiero e di ristorazione di tre piani. Due persone sarebbero state tratte in salvo, mentre una donna di 47 anni è rimasta ferita.
Sebbene le autorità non hanno specificato quante abitazioni siano state colpite dall'interruzione di corrente, la compagnia energetica ucraina Dtek ha comunicato che sono riprese le forniture a più di 240.000 famiglie. L'elettricità è stata ripristinata sulla riva sinistra del fiume Dnipro nella capitale ucraina Kiev.
La compagnia energetica privata infatti fa sapere: «A Kiev la riva sinistra è tornata ad avere elettricità dopo gli attacchi. Continueremo a lavorare finché ogni famiglia non avrà di nuovo l’elettricità. Grazie per la pazienza, la comprensione e il forte supporto». Le centrali termoelettriche di proprietà di Dtek erano state gravemente danneggiate nell’attacco.
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