Il premier israeliano e il ministro degli Esteri hanno firmato insieme al presidente del Somaliland una dichiarazione di reciproco riconoscimento. Il Somaliland entrerà a far parte anche degli accordi di Abramo. Nei mesi scorsi Netanyahu aveva ipotizzato il trasferimento forzato dei gazawi nella piccola autoproclamata Repubblica
Nelle ultime ore il riconoscimento del Somaliland come stato sovrano e indipendente da parte del governo israeliano ha suscitato profonde critiche a livello internazionale.
Il Somaliland è una sottile striscia di territorio all'estremità nord-occidentale della Somalia sulla costa meridionale del golfo di Aden. Qui è stata dichiarata l’indipendenza nel 1991, ma nessuno stato lo ha mai riconosciuto fino a oggi. Il 26 dicembre il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar hanno firmato insieme al presidente del Somaliland, Abdirahman Mohamed Abdullahi, una dichiarazione di reciproco riconoscimento. Non solo, Abdullahi ha anche aggiunto che il Somaliland aderirà agli Accordi di Abramo firmato nel 2020.
La repubblica autoproclamata ha una sua relativa autonomia, una propria moneta, un proprio esercito e una propria polizia. Ma il riconoscimento da parte di Israele nasconde un altro obiettivo: negli ultimi mesi il governo di Tel Aviv ha infatti ipotizzato il trasferimento dei gazawi proprio nel Somaliland. Ora la paura dei paesi arabi è che con la firma di questi accordi, il piano di sfollamento forzato della destra israeliana possa essere portato a termine.
Le reazioni
Anche per questo motivo, oltre che per questioni di rapporti diplomatici con la Somalia, tutti i paesi arabi hanno condannato il riconoscimento israeliano. Egitto, Arabia Saudita, Turchia, Gibuti e l’Unione Africana hanno respinto «con fermezza» la decisione dello stato ebraico, avvertendo che «qualsiasi tentativo di minare l'unità, la sovranità e l'integrità territoriale della Somalia rischia di creare un pericoloso precedente con implicazioni di vasta portata per la pace e la stabilita' in tutto il continente».
Il ministero degli Esteri somalo ha avvertito che la decisione è un «attacco deliberato» alla sua sovranità che minerebbe la pace nella regione.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, interrogato sulla questione dal New York Post, ha preso tempo: «Valuteremo. Studio molte cose e prendo sempre ottime decisioni, che si rivelano corrette», ha spiegato. Salvo poi aggiungere: «Qualcuno sa esattamente cos'e' il Somaliland?».
Anche il Qatar ha respinto in modo netto l’annuncio e ha affermato che Israele «dovrebbe impegnarsi per porre fine in modo permanente alla guerra a Gaza, invece di minare la legittimità internazionale».
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