- In Cina la sorveglianza è totale. Ma cosa accade se le politiche di sorveglianza sono realizzate negli Stati Uniti, lo stato che sembrerebbe opporsi al panopticon cinese in nome dei diritti civili?
- È il quesito a cui sarà chiamata a dare una risposta la Corte suprema degli Stati Uniti. Cosa avverrà quando a essere violati sono i diritti dei fedeli musulmani e non quelli di fedeli di altre confessioni religiose?
- Il potere di sorveglianza degli apparati pubblici non riguarda solo i regimi autoritari, ma chiama anche le democrazie liberali a interventi volti a porre limiti all’esercizio e all’abuso del potere statale.
Gli occhi e le orecchie del potere sono ovunque. Monitorano, ascoltano e lasciano senza scampo i dissidenti e gli irregolari. La cultura del sospetto produce l’anticamera della sorveglianza di stato che spesso porta le maggioranze al potere a discriminare e perseguitare le minoranze fino a rinchiuderle in campi di rieducazione politica. Oggi sappiamo che queste scene non sono solo il frutto della fantasia di qualche autore distopico, ma storie di ordinaria amministrazione nello Xinjiang domin



