Il peso di Donald Trump negli Stati Uniti e nel fronte repubblicano continua a farsi sentire. Nelle primarie repubblicane per il governatore della Pennsylvania, secondo le proiezioni di Cnn, ha vinto Doug Mastriano, il candidato appoggiato dall’ex presidente.

  • La vittoria di Mastriano, fedelissimo di Trump tanto da essere tra i sostenitori più strenui della teoria del furto delle elezioni del 2020 agitata dal tycoon, non è ben visto nel partito repubblicano perché considerato troppo estremista. Una cosa che precluderebbe un successo del Gop (Grand old party) alle elezioni di novembre. In quel frangente, il senatore ed ex colonnello, se la vedrà con il procuratore generale democratico Josh Saphiro.
  • Il primo commento di Mastriano è stato: «Abbiamo fatto la storia e possiamo scrivere la storia. La nostra visione per la Pennsylvania è una di libertà. Non si possono più comprare le elezione come è accaduto con il Covid». Il 58enne repubblicano, che in campagna elettorale ha rimarcato il suo passato militare e le sue radici cristiane, ha anche definito i democratici «estremisti».
  • Sempre in Pennsylvania, nelle primarie per il seggio al Senato, la corsa è aperta tra Dave McCormick e Mehmez Oz, quest’ultimo sostenuto da Trump. Più lontana l’ultraconservatrice Kathy Barnette, che alla vigilia sembrava potesse anche vincere. Ma non è l’unica pedina riuscita a piazzare da Trump. In Nord Carolina, Ted Budd ha vinto le primarie repubblicane per il Senato, secondo le proiezioni dei media americani, battendo Pat McRory e Mark Walker.

© Riproduzione riservata