Per anni l’unica azione presa in considerazione dai repubblicani riguardo il problema della proliferazione delle armi da fuoco, legali e no, si poteva sintetizzare con la formula «thoughts and prayers», letteralmente «pensieri e preghiere» da dedicare alle vittime. Qualcosa adesso però sembra cambiare nella fila del Gop.

Non sono più i tempi dove ci si allineava senza fiatare alle parole pronunciate il 21 dicembre 2012 dall’amministratore delegato della National rifle association (Nra) Wayne LaPierre riguardo alle sparatorie nelle scuole: introdurre guardie armate e magari limitare i “videogiochi violenti”.

Texas

Qualcosa però sta cambiando, ad esempio in Texas. Nella Camera statale, la deputata democratica Tracy King ha presentato nella Commissione della Sicurezza di Comunità il disegno di legge 2744 che di fatto proibirebbe la vendita e il noleggio di armi d’assalto ai maggiori di 21 anni.

Un provvedimento molto popolare, secondo i dati di un sondaggio dell’università del Texas di Austin, anche tra gli stessi repubblicani. Eppure, le previsioni politiche pensavano che anche stavolta gli sforzi fatti in questo senso sarebbero finiti su un binario morto, nonostante l’attivismo di alcuni genitori delle vittime della sparatoria nella scuola elementare di Uvalde, avvenuta quasi un anno fa il 24 maggio 2022, dove un killer diciottenne uccise diciannove studenti e due insegnanti.

Troppo rischioso inimicarsi l’Nra per i deputati repubblicani che dominano l’assemblea con 85 deputati su 150. Il rischio non è per alcuni di loro di essere sostituito da un democratico, ma da un repubblicano più a destra di loro, come accaduto di recente a George P. Bush, battuto dall’ipertrumpiano Ken Paxton nella sua corsa a procuratore generale dello stato lo scorso anno.

A sorpresa il provvedimento ha passato l’esame della commissione per otto voti a cinque grazie al sorprendente cambio d’opinione di due repubblicani, i deputati Sam Harless e Justin Holland. Il secondo, che sul suo sito personale vanta le sue solide idee di conservatore pro-life e favorevole alla compravendita di armi, ha spiegato la sua mossa dicendo in una nota che pur sapendo di venire strumentalizzato, ha preso la sua decisione dopo aver ascoltato alcune testimonianze che gli hanno fatto capire che la decisione era quella giusta.

Ciò nonostante, la strada è ancora lunga, perché lo speaker Dade Phelan ha affermato che la legge probabilmente non avrà i voti per passare e il governatore repubblicano Greg Abbott ha annunciato il suo veto qualora il provvedimento finisse sulla sua scrivania.

Il caso del Tennessee

Ad ogni modo non è un caso isolato: anche in un altro stato dominato dai repubblicani, il Tennessee, qualcosa si è mosso. E ad aver chiesto di limitare l’accesso alle armi è stato proprio il governatore Bill Lee, che è tutt’altro che un moderato. Lee si è distinto per aver varato una serie di leggi fortemente antiabortistiche e che limitano la possibilità per minori e adulti di intraprendere la transizione di genere e si è sempre definito un “conservatore sociale”.

Dopo la strage avvenuta in una scuola religiosa di Nashville, perpetrata da un’ex studentessa transgender (che alcuni trumpiani hanno definito come “episodio di terrorismo trans”) il governatore Bill Lee ha chiesto una legge “red flag” che consentirebbe a un giudice di togliere le armi immediatamente a quei soggetti ritenuti «pericolosi per il prossimo» e di mantenere in atto la confisca per 180 giorni in attesa delle adeguate verifiche giudiziarie.

Nonostante la sua richiesta, la legislatura quasi integralmente repubblicana (74 deputati su 99 e 27 senatori su 33) ha ignorato la cosa e non ha discusso il provvedimento, che dovrebbe incassare l’appoggio dei dem superstiti.

Il governatore però non demorde e ha convocato una sessione in pieno agosto proprio per approvare un provvedimento che ad esempio impedirebbe a chi ha precedenti per violenza domestica di detenere legalmente una pistola. Anche ora dovrebbe essere così, ma non c’è un meccanismo che faccia partire il provvedimento restrittivo.

Anche in questo caso, la maggioranza degli eletti repubblicani ha mostrato scetticismo sulla proposta del governatore, chiedendo tempo ulteriore per discutere di una legge che accontenti un po’ tutti. Difficile, quando alcuni di loro chiedendo una pura e semplice assenza di controlli. E basta passare il confine a Nord, con il Kentucky, dove il governatore dem Andy Beshear vedrà il suo potere di veto annullato dalle ampie maggioranze repubblicane che vogliono abbassare l’età per possedere un’arma a diciotto anni. E già adesso non sono richiesti permessi per averne una.

Insomma, qualcosa si sta muovendo, ma è significativo che, quando lo scorso anno il presidente Joe Biden ha firmato la legge bipartisan sulla sicurezza delle comunità, approvata con il voto di quindici senatori repubblicani, un terzo di questi avessero già deciso di non candidarsi alle elezioni.

Il cambiamento sulle armi quindi c’è, ma non deve indispettire che ritiene il possesso di fucili e pistole quale un diritto sancito dalla Costituzione in senso assoluto. Non si può cancelllare in pochi mesi un rapporto stretto come quello tra i repubblicani e l’Nra.

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