Il summit di Bruxelles

Cina, tecnologia e ambiente: l’allargamento strategico della Nato

Mario Draghi, Jens Stoltenberg (Kenzo Tribouillard, Pool via AP)
Mario Draghi, Jens Stoltenberg (Kenzo Tribouillard, Pool via AP)
Mario Draghi, Jens Stoltenberg (Kenzo Tribouillard, Pool via AP)
  • I capi di stato dei paesi membri della Nato si sono incontrati ieri per un summit a Bruxelles che segna un’importante passo nel processo di ri-posizionamento strategico dell’alleanza.
  • La sfida più importante per la Nato riguarda senza dubbio l’ascesa della Cina. Ciò pone degli importanti interrogativi per un’alleanza che è, di nome e di fatto, Atlantica: è necessaria una politica unica verso la Cina?
  • Anche il ritiro dall’Afghanistan segna un cambio di paradigma: dall’antiterrorismo, counterinsurgency e ricostruzione e sviluppo – temi che hanno caratterizzato le operazioni multinazionali degli ultimi 25 anni – la Nato si sta riorientando verso la competizione strategica tra grandi potenze.

I capi di stato dei paesi membri della Nato si sono incontrati ieri per un summit a Bruxelles che segna un’importante passo nel processo di ri-posizionamento strategico dell’alleanza. La Nato deve guardare al 2030 per continuare a provvedere alla sicurezza dei suoi membri. Ma l’orizzonte del 2030 appare pieno di sfide e minacce per cui bisogna prepararsi e attrezzarsi. La decisione, presa al summit, di lanciare un nuovo Concetto strategico – il più importante documento di pianificazione polit

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