La carriera di Tim Ballard, ex agente della Cia e fondatore nel 2013 dell’organizzazione no-profit Operation Underground Railroad (Our) che ha lo scopo di combattere il traffico di minori e il loro sfruttamento sessuale, sembrava destinata a uno sbocco in politica nelle file del partito repubblicano, nell’area vicina all’ex presidente Donald Trump.

Fino a quando nei giorni scorsi Ballard ha dovuto dimettersi dalla carica di consulente senior dell’associazione per uno scandalo sessuale rivelato dal magazine online Vice News, che avrebbe coinvolto diverse dipendenti dell’organizzazione.

Già dalla scorsa estate la sua figura aveva guadagnato un sacco di notorietà grazie al successo del film d’azione Sound of Freedom, dove il suo personaggio è interpretato da Jim Caviezel, già noto al grande pubblico per la sua interpretazione di Gesù Cristo ne La Passione di Cristo di Mel Gibson e per essere diventato un habitué del mondo ultratrumpiano e di tutte le sue colorite convention dove viene evocata la regina delle teorie cospirative, quella di QAnon, che teorizza l’esistenza di una cupola di satanisti pedofili potenti a livello globale al cui interno ci sarebbero anche vari esponenti democratici nazionali, compresa Hillary Clinton.

Gli incassi di The Sound of Freedom poi hanno sorpreso molti addetti ai lavori: la pellicola, realizzata con il budget relativamente basso di 15 milioni di dollari, ne ha incassati oltre duecento, soprattutto grazie al passaparola e agli elogi ricevuti nei circoli ultraconservatori, ascesa culminata con la proiezione privata che si è tenuta nella tenuta di Bedminster in New Jersey alla presenza dello stesso Donald Trump.

Ballard, che fa parte della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, nota al grande pubblico come chiesa mormona, si stava preparando anche al grande salto in politica, sfruttando il ritiro del senatore repubblicano Mitt Romney dello Utah. Fino allo scoop di Vice News: Ballard durante i suoi numerosi viaggi all’estero per svolgere missioni sotto copertura (anche la spettacolarizzazione dei suoi metodi di contrasto allo sfruttamento sessuale dei minori è stata criticata da altre associazioni del settore) avrebbe chiesto ad alcune sue dipendenti di comportarsi come “mogli”, intendendo anche dal punto di vista sessuale.

Le accuse

Le testimonianze raccolte dal magazine parlano di almeno sette dipendenti coinvolte, le quali hanno affermato che Ballard chiedeva loro di condividere il letto e di fare la doccia insieme per “ingannare i criminali” che così non lo avrebbero identificato. Non si sa se altre donne abbiano subito molestie di questo tipo, dato che l’inchiesta di Vice ha parlato solo con le dipendenti di Our e non con eventuali collaboratrici o volontarie dell’organizzazione.

Una storia ricca di dettagli squallidi che hanno costretto Ballard a dimettersi dalle cariche che ricopriva fino a pochi giorni fa nella no-profit da lui stesso fondata, dopo che già a inizio anno aveva lasciato la guida di Our. La sua mossa non va letta come ammissione di colpa, ma semplicemente per difendersi meglio e non danneggiare il lavoro che viene svolto sia in America che all’estero. O almeno è ciò che sostiene Ballard, che deve affrontare anche un’altra accusa forse meno grave ma ugualmente dirompente.

Nei mesi scorsi Tim Ballard avrebbe usato il nome di Russell Ballard, presidente del consiglio degli apostoli della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi, la più alta carica religiosa per i mormoni, per raccogliere donazioni per Our, alludendo a una remota parentela e affermando che il suo lavoro veniva sostenuto dal vertice della sua chiesa.

Parentela che poi si è rivelata totalmente falsa, così come l’endorsement di Ballard a Our. Anzi, i vertici della chiesa hanno diramato un comunicato dove si dice che Ballard, dopo le rivelazioni di Vice, ha «tradito l’amicizia e i valori» della sua religione.

L’interessato ha replicato affermando di rimanere un fedele seguace della confessione mormona e ha contrattaccato dicendo che le accuse sono solo «insinuazioni da tabloid» che hanno lo scopo di «distruggere il nostro operato».

Scenari politici

In altre epoche politiche, comunque vadano eventuali vicende giudiziarie, la carriera politica di una figura colpita da simili accuse sarebbe finita. Oggi però Donald Trump è il favorito per la conquista della nomination nonostante i quattro processi che dovrà affrontare nei prossimi mesi e a livello locale un discusso esponente politico come il procuratore generale del Texas Ken Paxton è uscito indenne da un processo di impeachment sostenuto da parte del partito repubblicano, nonostante le accuse di corruzione nei suoi confronti appaiano ben fondate.

Quindi anche per Ballard ci potrebbe essere spazio per una candidatura? Dipende quello che deciderà Donald Trump, perché c’è già un candidato di area alle primarie, il sindaco della cittadina di Riverton Trent Staggs, che ha già ricevuto il sostegno dell’ex candidata a governatrice dell’Arizona Kari Lake e dell’ex leader studentesco ultratrumpiano Charlie Kirk. Staggs però ha mostrato una scarsa abilità nella raccolta fondi, avendo raccolto finora la cifra modesta di 220mila dollari.

Ballard invece è notoriamente bravo nel convincere i donatori piccoli e grandi e con il sostegno dell’ex presidente Trump potrebbe anche sconfiggere il candidato appoggiato dall’establishment politico locale, lo speaker della Camera dei rappresentanti dello Utah Brad Wilson.

Anche per Ballard come per Trump e Paxton le accuse potrebbero quindi trasformarsi in vantaggi per riuscire a vincere una campagna elettorale che modellerebbe a immagine e somiglianza dell’ex inquilino della Casa Bianca anche uno dei partiti locali che appariva più ostile alla trasformazione nazional-conservatrice avvenuta a livello nazionale a partire dal 2016.

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