Lo spazio aereo sul Venezuela «sia considerato interamente chiuso». Questo è l'avvertimento lanciato dal presidente americano Donald Trump in un post su Truth social.

«A tutte le compagnie aeree, i piloti, gli spacciatori di droga e i trafficanti di esseri umani: si prega di considerare lo spazio aereo sopra e intorno al Venezuela come chiuso nella sua interezza», ha scritto il tycoon dopo che il «New York Times» la scorsa settimana ha rivelato che il presidente ha avuto un colloquio telefonico con il presidente venezuelano Nicolas Maduro, con cui avrebbe discusso l'ipotesi di un incontro.

Lo stesso Maduro ha descritto l'avvertimento degli Usa come parte di «una campagna per danneggiare il Venezuela» e ha dichiarato che il suo governo reagirà a ciò che riterrà un attacco alla sovranità nazionale.

Intanto il ministro degli Esteri cubano Bruno Rodríguez ha denunciato «persistenti interferenze elettromagnetiche sui Caraibi e in particolare nello spazio aereo del Venezuela, provocate dall'offensiva militare Usa nella regione». L'azione rientra, secondo Rodriguez, «nell'escalation dell'aggressione militare e della guerra psicologica contro il territorio venezuelano per rovesciare con la forza il legittimo governo di quella nazione sorella».

Il Venezuela, inoltre, ha bandito sei grandi compagnie aeree internazionali dopo che queste hanno sospeso i voli per Caracas a seguito dell'allerta Usa sull'aumento dell'attività militare nell'area. Washington ha dispiegato 15.000 soldati e la portaerei USS Gerald Ford, sostenendo un'operazione antidroga, ma Caracas e molti analisti ritengono, come detto, che l'obiettivo sia rovesciare Maduro. 

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