Una corte americana ha bloccato i dazi reciproci di Donald Trump. Definendoli illegali, i tre giudici della Us Court of Interntational Trade hanno stabilito che la legge invocata dal presidente per imporre le tariffe non gli conferisce l'autorità per farlo. L'ira della Casa Bianca è immediata. Il presidente infatti ha subito annunciato ricorso.

Si procederà all’appello, in base a quanto trapelato dall’amministrazione Trump, per capovolgere quanto deciso dai tre giudici, di cui uno nominato da Barack Obama, uno da Ronald Reagan e uno dallo stesso Trump.

Non è escluso che il caso possa arrivare Corte Suprema, lasciando ai saggi una decisione con ampie implicazioni per l'economia mondiale.
La Us Court of International Trade, pronunciandosi su due casi distinti, ha emesso una sentenza che ha annullato i dazi imposti da Trump ai sensi dell'International Emergency Economic Powers Act, una legge del 1977 mai invocata prima sulle tariffe.

«Non spetta a giudici non eletti decidere come affrontare adeguatamente un'emergenza nazionale», ha affermato in una dichiarazione il portavoce dell'amministrazione Kush Desai. «Il presidente Trump si è impegnato a mettere l'America al primo posto e l'amministrazione è determinata a utilizzare ogni leva del potere esecutivo per affrontare questa crisi e ripristinare la grandezza americana», ha aggiunto.

Nel frattempo Il magnate Elon Musk ha annunciato le sue dimissioni dal governo di Donald Trump, dopo aver espresso delusione per il megaprogetto fiscale e di bilancio del repubblicano che, secondo lui, «compromette» il suo lavoro di consulente per l'efficienza.

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