Un incontro «altamente simbolico, che potrebbe diventare storico se raggiungessimo risultati, insieme». Sono le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Si riferisce al faccia a faccia con Donald Trump avvenuto pochi minuti prima dell’inizio dei funerali di papa Francesco. L’immagine li ritrae seduti l'uno di fronte all'altro all’interno della basilica di San Pietro, su due sedie collocate tra le navate. I due si sono rivisti di persona per la prima volta dopo il clamoroso scontro davanti ai giornalisti nello studio ovale

Un’altra immagine mostra i due leader in piedi insieme al presidente francese Emmanuel Macron e il premier britannico Keir Starmer.

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Inizialmente fonti ucraine avevano parlato di un successivo incontro dopo i funerali, che però non c’è stato: Trump come da programma è ripartito da Fiumicino subito dopo le esequie.

«Un buon incontro – ha scritto Zelensky – abbiamo avuto tempo di discutere molto a quattr'occhi. Ci auguriamo che tutto quanto detto abbia un risultato: proteggere la vita della nostra gente, un cessate il fuoco completo e incondizionato. Una pace affidabile e duratura che impedisca il ripetersi della guerra».

La Casa Bianca ha parlato di una interlocuzione «molto produttiva». Ripartendo da Roma Donald Trump ha lasciato intendere di essere pronto ad alzare il tiro con la Russia. Negli stessi minuti il Cremlino faceva sapere che durante l'incontro con l'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Steve Witkoff, Putin ha confermato la disponibilità a negoziare con l'Ucraina senza precondizioni. Quello di ieri è stato un colloquio «costruttivo» che «ha permesso di avvicinare ulteriormente le posizioni della Russia e degli Usa non solo sull’Ucraina», ha fatto sapere il Cremlino. Tra i punti discussi, la rinuncia da parte di Kiev della Crimea e dei territori occupati dai russi dopo l’invasione.

Secondo il New York Times l'Ucraina ha elaborato una controproposta al piano negoziale degli Stati Uniti, giudicato da Kiev e dagli alleati europei troppo favorevole alla Russia. Zelensky avrebbe intenzione di consegnarlo oggi a Trump. Il piano prevede che non vi siano limitazioni alle dimensioni dell'esercito ucraino, la creazione di un “contingente di sicurezza europeo" sostenuto dagli Stati Uniti e l'utilizzo dei beni russi congelati per finanziare la ricostruzione. Allo stesso tempo, Kiev eviterebbe di ribadire la richiesta del pieno recupero dei territori occupati o l'adesione immediata alla Nato.

La giornata romana di Zelensky è proseguita con una girandola di incontri con i leader europei: dopo aver visto il presidente francese Macron e il primo ministro britannico Keir Starmer, c’è stato un colloquio con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

Macron in seguito ha scritto: «L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato. Il presidente Zelensky me lo ha ripetuto oggi. Vuole collaborare con americani ed europei per attuarlo. Ora tocca al presidente Putin dimostrare che desidera davvero la pace».

Zelensky è stato anche a Palazzo Chigi per un’ora dalla presidente Giorgia Meloni. «Vedere Donald Trump e Volodymyr Zelensky che parlano di pace al funerale del “papa della pace” ha un significato enorme», ha commentato Meloni a Repubblica. La nota di Palazzo Chigi sottolinea che i due leader «hanno ribadito il sostegno agli sforzi del Presidente Trump per il raggiungimento di una pace giusta e duratura, capace di garantire un futuro di sicurezza, sovranità e libertà all’Ucraina».

Meloni «ha salutato positivamente la piena disponibilità dell’Ucraina per un immediato cessate il fuoco. Ora ci si attende che anche la Russia dimostri concretamente la propria volontà di perseguire la pace». 

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