- Il wargame russo-americano pare un punto di svolta nella storia di questo continente. Vladimir Putin ha abrogato il galateo europeo della globalizzazione dimostrando che un fornitore di energia e dotato di straripante forza militare non è addomesticabile.
- Gli americani non moriranno per Kiev, su questo Joe Biden è stato fin troppo esplicito, ma intanto i marines atterranno in Polonia, nel Baltico, di nuovo nella parte di insostituibili difensori del mondo libero.
- Il mondo è definitivamente multipolare, e il sogno di rieditare i due blocchi è impraticabile, oltre che falso nella rigidità delle sue premesse. Occorre ripartire da Helsinki e tentare di risolvere i dilemmi che gli accordi del 1975 lasciarono insoluti.
A meno di colpi di mano per nulla da escludere, la crisi ucraina pare destinata a prolungarsi in un teatro massmediatico certo ad alto rischio, però utile ai due maggiori contendenti, Mosca e Washington, almeno fin quando tintinnii di spade e clangori d’armi ferree non conducessero a scontri armati. In ogni caso il wargame russo-americano pare un punto di svolta nella storia di questo continente, per almeno tre motivi. Vladimir Putin ha abrogato il galateo europeo della globalizzazione dimost



