Kiev ha impegnato in combattimento le principali riserve tenute da parte fino a questo momento nella speranza di ottenere una vittoria decisiva dopo settimane di guerra di trincea. Diversi militari americani e ucraini hanno confermato che quello iniziato mercoledì è il principale attacco della controffensiva iniziata a giugno.

Per il momento non ci sono notizie di sfondamenti, anche se sono confermate le avanzate ucraine sull’asse più occidentale del fronte di Zaporizhzhia. Il presidente russo Vladimir Putin, che sta incontrando una delegazione di leader africani in questi giorni, ha ammesso che nelle ultime ore l’intensità dei combattimenti «è aumentata in modo significativo».

Assalto finale

I primi ad annunciare l’inizio di un nuovo attacco ucraino in grande stile erano stati i corrispondenti di guerra russi, che mercoledì avevano parlato di attacchi con decine di carri armati e blindati lungo il fronte sud. Ieri, la notizia che gli ucraini hanno impegnato una parte considerevole delle riserve che avevano tenuto da parte fino a questo momento è stata confermata da diversi ufficiali americani e ucraini.

L’attacco include elementi del Decimo corpo corazzato ucraino, una delle unità dotate di veicoli occidentali e addestrato dalla Nato, e si sta svolgendo lungo i due settori principali del fronte meridionale. Lungo quello più occidentale, che va dalla città sotto controllo ucraino di Orikhiv fino al centro logistico russo di Tokmak, gli ucraini sono riusciti ad avanzare intorno al villaggio strategico di Robotyne.

Circa cinquanta chilometri più a est, le truppe di Kiev avrebbero quasi completamente conquistato Staromayorske. Entrambe le località sono al centro dei combattimenti da settimane e avevano già visto il respingimento con gravi perdite di diversi attacchi ucraini all’inizio di giugno.

Al momento non sembra che gli ucraini abbiano ottenuto risultati particolarmente rilevanti, ma i russi appaiono preoccupati dalla piega che stanno prendendo i combattimenti.

Putin preoccupato

Un segnale che la situazione sul campo ha cambiato passo è arrivato dal presidente Putin in persona, che in un raro commento sull’andamento delle operazioni ha ammesso che nelle ultime 24 ore «c’è stato un significativo incremento nell’intensità dei combattimenti».

Putin ha aggiunto che tutti gli attacchi ucraini sono stati respinti. In realtà, sembra che l’avanzata abbia ottenuto alcuni parziali successi e gli ucraini sarebbero finalmente riusciti a entrare in contatto con la principale linea di difesa costruita dai russi.

Lo scrive, tra gli altri, il sito vicino all’opposizione russa Meduza e diversi corrispondenti e giornalisti russi vicini al Cremlino. In ogni caso, i combattimenti sono appena all’inizio e serviranno come minimo diversi giorni per comprendere l’andamento delle operazioni. Nel frattempo, la Russia continua a condurre la sua offensiva più a nord, al confine tra le regioni di Kharkiv e Luhansk. Le forze armate russe continuano a guadagnare terreno e non è chiaro se gli ucraini dovranno inviare rinforzi sul posto per fermarne l’avanzata.

Africa e grano

Putin ha dato la sua opinione sulla controffensiva mentre si trovava a San Pietroburgo, dove sta ospitando un forum dedicato all’Africa. Hanno accettato l’invito i leader di 26 paesi, circa la metà dei presenti rispetto all’evento dell’anno scorso.

Durante il summit, Putin ha annunciato la sua intenzione di fornire gratuitamente grano e altri cereali a sei paesi africani. L’annuncio è considerato una mossa diplomatica per compensare gli effetti del sabotaggio dell’accordo sul grano con l’Ucraina, che ha causato un problematico aumento nel prezzo dei cereali che preoccupa in particolare diversi paesi africani e del Medio oriente.

Ai margini del vertice è ricomparso anche il leader di Wagner Prigožin che in un hotel di sua proprietà, non molto lontano dalla sede del summit, ha incontrato diversi funzionari di paesi africani. Il gruppo Wagner ha diverse attività in Africa e non è chiaro se il Cremlino consentirà a Prigožin di continuare a occuparsene dopo il suo ammutinamento di un mese fa.

Duelli olimpici

Il primo incontro tra un’atleta ucraina e una russa dall’inizio dell’invasione si è concluso con una vittoria della prima, seguita dalla sue espulsione. Ai mondiali di scherma di Milano la sciabolatrice ucraina Olga Kharlan ha battuto 15 a 7 la russa Anna Smirnova, ma ha rifiutato di stringerle la mano dopo la vittoria procurandosi una squalifica. La squalifica è arrivata dopo una protesta di Smirnova, che ha bloccato la pedana per 45 minuti chiedendo che l’atleta ucraina venisse a stringerle la mano.

 

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