«Siamo molto più vicini alla pace», ha detto domenica il presidente Usa Donald Trump ai giornalisti a seguito di un incontro «straordinario» – lo ha definito così – con Volodymyr Zelensky a Mar-a-Lago, in Florida. Per il presidente ucraino c’è un’intesa sul «90 per cento dell’accordo», la cui versione finale dovrebbe essere raggiunta nelle prossime settimane. Rimangono però ancora dei punti irrisolti, come la questione del Donbass, la regione a sud est dell’Ucraina, e della centrale nucleare di Zaporizhzhia, che – secondo Trump – è un «elemento delicato».

«Abbiamo avuto una telefonata produttiva congiunta con i leader europei, compresi Nato e Ue, e abbiamo concordato che ci incontreremo nelle prossime settimane per finalizzare le questioni discusse», ha fatto sapere il presidente ucraino, sottolineando come sia in programma un incontro «con Trump che ci ospiterà forse a Washington – leader europei e la delegazione ucraina – a gennaio». «L’Ucraina è pronta alla pace», ha concluso Zelensky.

PUNTI CHIAVE

11:20

Peskov: «D'accordo con Trump, colloqui in fase finale»

10:42

Zelensky: «Trump e Putin hanno esaminato tutti i 20 punti del piano»

10:03

Zelensky: «Nel piano garanzie di sicurezza Usa per 15 anni prolungabili»

12:05

Cremlino, telefonata Putin-Zelensky non in agenda

Putin comunica di non avere alcuna intenzione di parlare con Volodymyr Zelensky. Lo ha svelato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo il quale «una conversazione del genere non e’ attualmente in fase di valutazione». Ai giornalisti che gli chiedevano di commentare la notizia di Fox News secondo cui i negoziati con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump avrebbero offerto l’opportunità di una telefonata tra Putin e Zelensky il Cremlino ha ribadito che una conversazione diretta tra i due leader dovrebbe essere preceduta da colloqui tra i due team negoziali. 

11:39

Peskov: «La Russia valuta la fine delle ostilità nel contesto dei suoi obiettivi»

Il portavoce presidenziale russo Dmitrij Peskov, ha dichiarato che «la Russia sta valutando la fine del conflitto militare nel contesto del raggiungimento dei suoi obiettivi». Lo ha affermato nel corso del biefing odierno con i media.

Il portavoce del Cremlino ha ricordato la dichiarazione del presidente statunitense. «Qui, sarebbe probabilmente opportuno ricordare la ripetuta dichiarazione di ieri del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che, apparentemente rivolgendosi ai suoi interlocutori ucraini, ha ricordato loro che l'Ucraina sta perdendo territori e continuerà a perderli, e che la situazione di domani sarà diversa da quella di oggi», ha aggiunto Peskov, citato da Interfax. 

11:21

Zelensky: «L'accordo dovrà essere firmato da noi, Russia, Europa e Usa»

Un accordo per la fine della guerra in Ucraina «dovrà essere firmato da quattro parti: Ucraina, Europa, Stati Uniti e Russia», ha affermato il presidente ucraino, Volodymir Zelensky dopo l'incontro di domenica con Donald Trump. Zelensky ha anche espresso l'auspicio di Kiev perché «si possa procedere velocemente» e la sua disponibilità a incontri «in qualsiasi formato».

11:20

Peskov: «D'accordo con Trump, colloqui in fase finale»

Il Cremlino ha dichiarato di concordare con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sul fatto che i colloqui per porre fine alla guerra in Ucraina siano nella fase finale. Alla domanda dei giornalisti se Mosca condivida la valutazione di Trump dopo i colloqui con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha risposto: "Certamente".

10:42

Zelensky: «Trump e Putin hanno esaminato tutti i 20 punti del piano»

Nella loro telefonata prima dell'incontro con Volodymyr Zelensky, Donald Trump e Vladimir Putin hanno avuto una lunga conversazione durante la quale sono stati discussi in dettaglio tutti i 20 punti del piano di pace. Lo ha dichiarato il presidente ucraino parlando con i giornalisti all'indomani dei colloqui a Mar-a-Lago con il presidente Usa, riporta Rbc Ucraina.

«Trump mi ha detto di aver esaminato tutti i 20 punti del piano, punto per punto. L'ho ringraziato per questo, perché è importante che siamo tutti sulla stessa lunghezza d'onda e che discutiamo di questo documento, non di un altro», ha detto Zelensky.

Il presidente Usa ha annunciato la disponibilità di Putin, ma la parte Ucraina sta prendendo tali dichiarazioni con cautela: «Non è la prima volta che Putin dice una cosa e ne fa un'altra. Per noi è importante che le sue parole siano coerenti con le sue azioni», ha sottolineato il presidente ucraino.

Trump e il Cremlino hanno riferito che dopo i colloqui con Zelensky, ci sarebbe stata un'ulteriore telefonata tra il presidente Usa e il leader russo, di cui tuttavia al momento non ci sono notizie. 

10:26

Zelensky: «Presto incontro a Kiev con Ue e Usa. Si revocherà la legge marziale solo con garanzie»

Zelensky spera in un incontro in Ucraina «nei prossimi giorni» con funzionari statunitensi ed europei. La legge marziale, ha proseguito il presidente ucraino, sarà revocata in Ucraina solo dopo che Kiev avrà ricevuto sufficienti garanzie sulla sua sicurezza.

10:03

Zelensky: «Nel piano garanzie di sicurezza Usa per 15 anni prolungabili»

Volodymyr Zelensky ha riferito che il piano di pace per l'Ucraina prevede attualmente garanzie di sicurezza da parte degli Stati Uniti per 15 anni estendibili, sottolineando che Kiev vorrebbe che raggiungessero un periodo di «30-40-50 anni».

«Ieri - ha aggiunto il presidente ucraino citato da Rrc Ucraina - abbiamo confermato con il presidente degli Stati Uniti che avremo forti garanzie di sicurezza dagli Usa. In realtà, non è per sempre, nei documenti si parla di 15 anni, con la possibilità di estendere queste garanzie di sicurezza».

«Gli ho detto che abbiamo già una guerra in corso che dura da quasi 15 anni. Pertanto, vorrei davvero che le garanzie fossero più lunghe. E gli ho detto che vorremmo davvero considerare la possibilità di 30-40-50 anni. Questa sarebbe una decisione storica da parte del presidente Trump» che «ha detto che ci avrebbe pensato», ha concluso.

09:58

Mariupol, le autorità filorusse annunciano la riapertura del teatro

Il teatro centrale di Mariupol, devastato dai bombardamenti nel 2022 e lasciato in rovine, ha riaperto domenica le sue porte nell'est dell'Ucraina sotto il controllo russo. Lo hanno annunciato le autorità locali insediate da Mosca. "Il teatro drammatico russo di Mariupol ha riaperto le porte al pubblico", ha scritto su Telegram Denis Pushilin, capo della Repubblica autoproclamata di Donetsk, di cui Mariupol fa parte.

09:00

Aeronautica ucraina, abbattuti 21 droni russi nella notte

Le difese aeree dell'Ucraina hanno distrutto 21 droni lanciati dalla Russia nel corso di un attacco notturno. Lo ha reso noto l'Aeronautica Ucraina, che ha spiegato come si siano verificati danni materiali a causa della caduta di detriti.

08:31

Financial Times, dall'incontro nessuna svolta sul piano pace

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e l'omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, hanno discusso a Mar-a-Lago una bozza di piano di pace in venti punti per porre fine alla guerra in Ucraina, ma l'incontro non ha prodotto svolte decisive, riferisce un editoriale del quotidiano britannico Financial Times. Secondo Trump, «siamo molto più vicini a un accordo», ma «restano questioni spinose», in particolare sui territori contesi nel Donbass, l'area sudorientale dell'Ucraina.

Zelensky ha affermato che le due parti avrebbero già raggiunto un'intesa sul cento per cento degli aspetti militari, ma ha precisato che «su alcuni punti manca ancora un accordo completo». Il capo dello stato ucraino ha confermato che eventuali concessioni territoriali richiederebbero un referendum: «È il popolo che deve decidere, non un singolo individuo».

Sul tavolo vi è anche la proposta Ucraina di creare una «zona economica» nel Donbass, demilitarizzata e sotto supervisione internazionale, mantenendo la sovranità Ucraina sul territorio. Trump ha riferito di aver parlato con il presidente russo Vladimir Putin prima dell'incontro con Zelensky e di aver ricevuto aperture da Mosca sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia: «Putin vuole lavorare con l'Ucraina per riattivare l'impianto», ha dichiarato.

Zelensky ha ribadito ai leader europei che non si aspetta concessioni da parte di Mosca, mentre la Russia ha già fatto sapere che respingerà eventuali modifiche al piano elaborato in autunno con il contributo del Cremlino. Mosca continua a chiedere che Kiev si ritiri dal Donbass e riconosca il controllo russo su quei territori. 

08:10

Starmer: «Pieno sostegno a slancio nei colloqui di pace»

Il primo ministro britannico Keir Starmer è pronto a sostenere lo slancio dei colloqui di pace in Ucraina e lo ha ribadito durante il suo colloquio con Donald Trump, Volodymyr Zelensky e i leader europei. Un portavoce di Downing Street ha dichiarato che la discussione si è concentrata «sugli sforzi in corso per garantire una pace giusta e duratura in Ucraina», con i leader che hanno «elogiato il presidente Trump per i progressi compiuti finora» e «hanno sottolineato l'importanza di solide garanzie di sicurezza e ribadito l'urgenza di porre fine a questa barbara guerra il prima possibile».

07:55

Tajani: «Sosteniamo il tentativo Usa, continuano gli aiuti a Kiev»

«Noi come Italia sosteniamo il tentativo Usa per raggiungere il cessate il fuoco e la fine definitiva del conflitto. Ogni passo in avanti verso una pace giusta e duratura è un fatto positivo. E mi pare che oggi (ieri, ndr) si sia registrato qualche progresso. Speriamo che Putin voglia veramente la fine del conflitto». Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in una intervista al Corriere della Sera.

Quanto al decreto che prevede aiuti, anche militari, ha aggiunto: «È un decreto assolutamente equilibrato, come i precedenti. L'Italia continuerà a sostenere militarmente, economicamente, finanziariamente e politicamente l'Ucraina. E parteciperà alla grande fase della ricostruzione. Aiutiamo l'Ucraina perché è una battaglia di libertà, per un paese invaso che deve godere di una pace giusta e duratura, che significa sicurezza per loro e per tutta l'Europa».

07:40

Macron: «A gennaio incontro dei Volenterosi a Parigi per gli aiuti a Kiev»

A inizio gennaio i Volenterosi si riuniranno a Parigi per definire i contributi concreti da fornire all'Ucraina. Lo ha annunciato il presidente francese Emmanuel Macron su X. «Insieme ad altri leader europei - ha scritto Macron - ho partecipato a uno scambio di opinioni con i presidenti Zelensky e Trump. Ho poi parlato con il presidente Zelensky. Stiamo facendo progressi sulle garanzie di sicurezza che saranno fondamentali per costruire una pace giusta e duratura. All'inizio di gennaio riuniremo a Parigi i paesi della Coalizione dei volenterosi per definire i contributi concreti di ciascun paese».

07:30

Von der Leyen: «Buoni progressi sui negoziati di pace»

«Abbiamo avuto una chiamata di un'ora con il presidente americano Donald Trump, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e diversi leader europei per discutere del loro incontro odierno sui negoziati di pace. Ci sono stati buoni progressi, che abbiamo accolto con favore». Così su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al termine del vertice tra Trump e Zekensky in Florida.

«L'Europa - ha proseguito - è pronta a continuare a collaborare con l'Ucraina e gli Stati Uniti per consolidare questi progressi. Fondamentale per questo sforzo è avere garanzie di sicurezza ferree fin dal primo giorno».

07:00

Meloni: «Ora serve coesione e massima convergenza tra partner»

Al termine dell'incontro tra Trump e Zelensky in Florida, la premier Meloni ha avuto, insieme ad altri leader europei, una conversazione telefonica con i due leader.

«La telefonata ha permesso di fare un punto di situazione sul processo di pace per l'Ucraina e sui prossimi passi per il raggiungimento di una pace giusta e duratura», si legge in una nota di palazzo Chigi. «I due hanno illustrato i risultati raggiunti nel negoziato in corso, con particolare riferimento al tema delle garanzie di sicurezza, e indicato le questioni ancora aperte», prosegue la nota, che fa sapere come Meloni abbia «nuovamente ricordato l'importanza della coesione tra partner in un momento in cui il processo negoziale segna passi in avanti. È stata inoltre ribadita l'esigenza di mantenere la massima convergenza sui temi che toccano gli interessi vitali dell'Ucraina e dei suoi partner europei. Si è infine convenuto che spetti alla Russia dare prova di senso di responsabilità e apertura al negoziato, mostrando una reale volontà di giungere alla cessazione delle ostilità».

06:50

Zelensky: «Kiev è pronta per la pace, a gennaio con i leader Ue in Usa»

«L'Ucraina è pronta per la pace», «ringrazio il presidente Donald Trump per l'ottimo incontro. Abbiamo avuto una discussione approfondita su tutte le questioni e apprezziamo molto i progressi compiuti dalle squadre americana e Ucraina nelle ultime settimane. Un ringraziamento speciale va a Steve Witkoff e Jared Kushner per il loro impegno e la loro dedizione, nonché alla nostra squadra, in primis a Rustem Umerov e Andrii Hnatov». È quanto ha scritto su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, a seguito dell'incontro con il presidente Usa a Mar-a-Lago, in Florida.

«Abbiamo discusso tutti gli aspetti del quadro di pace e ottenuto risultati significativi. Abbiamo anche discusso la sequenza delle azioni future. Abbiamo convenuto che le garanzie di sicurezza sono fondamentali per il raggiungimento di una pace duratura e i nostri team continueranno a lavorare su tutti gli aspetti», ha spiegato.

«Abbiamo concordato che i nostri team si riuniranno già la prossima settimana per finalizzare tutte le questioni discusse. Abbiamo anche concordato con il presidente Trump che ospiterà i leader ucraini ed europei a Washington nel mese di gennaio», ha aggiunto.

06:46

Trump: «L'Europa avrà un ruolo nelle garanzie di sicurezza per Kiev»

Al termine del colloquio, Trump e Zelensky hanno informato - in una chiamata - i leader europei sui risultati raggiunti e indicato le questioni aperte. L'Europa avrà un ruolo nelle garanzie di sicurezza per Kiev: «Ci sarà un'intesa sulla sicurezza. Sarà un accordo solido. Le nazioni europee sono coinvolte in questo», ha messo in evidenza Trump senza comunque entrare nei dettagli. 

Zelensky ha poi informato sull'ipotesi immaginata da Trump di ospitare alla Casa Bianca, il mese prossimo, il presidente ucraino a i leader Ue. 

06:30

Trump sente Putin e poi riceve Zelensky: «L'accordo sempre più vicino»

Un accordo «è vicino. Se le cose vanno bene fra poche settimane ci potrebbe essere», ha detto Donald Trump accanto a Volodymyr Zelensky, al termine del loro incontro a Mar-a-Lago, in Florida, preceduto da una lunga e «molto costruttiva» telefonata con Vladimir Putin.

«Qualcuno direbbe che siamo al 95 per cento, io non so la percentuale ma abbiamo fatto molti progressi», ha detto soddisfatto il presidente Usa, ammettendo però che ci sono ancora «uno o due temi spinosi»: tra questi il Donbass e la centrale nucleare di Zaporizhzhia. «È una questione difficile. Abbiamo posizioni diverse con la Russia», ha precisato Zelensky. «Non direi che su questo punto c'è accordo ma ci stiamo avvicinando. È un grosso problema ma siamo più vicini di quanto probabilmente eravamo. Ci stiamo muovendo nella giusta direzione», in merito al Donbass come zona di libero scambio.

Un altro nodo da sciogliere, oltre ai territori, è una possibile tregua: «Ci stiamo lavorando, capisco Vladimir Putin su questo punto», ha osservato il tycoon. Nel corso della telefonata con lo zar che ha preceduto il bilaterale con Zelensky, Washington e Mosca - ha riferito il Cremlino - hanno concordato sul fatto che una tregua prolunghi solo le ostilità.

Trump e Putin hanno parlato anche della centrale nucleare di Zaporizhzhia, e il leader del Cremlino «sta lavorando con l'Ucraina per farla aprire. È bravo in questo senso», ha detto il presidente Usa, che sostiene che Putin sia «molto serio» nel volere la pace. Sia Zelensky che lo zar «vogliono un accordo» e ci sono gli «elementi per raggiungerlo. Siamo nelle fasi finali dei colloqui. O la guerra finirà o andrà avanti per molto tempo», è stata l'analisi di Trump.

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