L’India in piena emergenza accusa l’occidente di «usare tattiche per rinviare» la deroga sulla proprietà intellettuale che consente di liberare i brevetti, introdurre licenze obbligatorie, trasferire tecnologie per vaccini e farmaci. La Casa Bianca è sotto pressione e l’impasse potrebbe sbloccarsi
- Oggi la Wto dialoga di vaccini e farmaci anti Covid-19. Non si tratta dell’ennesimo incontro inconcludente; questo è il momentum, l’occasione della svolta.
- Perché? Per due congiunture: l’esasperarsi della crisi sanitaria in India e le spinte interne agli Stati Uniti. La Casa Bianca è così sotto pressione che ora vuole promuovere il dialogo alla Wto.
- «Posso riferire con certezza che anche ai livelli più alti dell’amministrazione Biden ci sono divisioni sul tema, e quindi i presupposti perché si inneschi un cambiamento», dice Jan Schakowsky, democratica, progressista, veterana del Congresso.
Non si tratta dell’ennesimo incontro inconcludente, questo è il momentum, l’occasione della svolta. Oggi l’organizzazione mondiale del commercio, la Wto, dialoga di vaccini e farmaci anti Covid-19. Come mai discute ancora se liberare o meno i brevetti? Perché la Wto procede per consenso: bisogna che i tanti paesi del sud globale, che sostengono la proposta fatta sin da ottobre da India e Sudafrica, e i pochi ricchi d’occidente che finora si sono opposti, tra i quali Stati Uniti ed Europa, trovi



