Il paese dei referendum

I radicali hanno inventato i referendum. Ma forse li hanno anche distrutti

© Roberto Monaldo / LaPresse 29-09-2004 Roma Politica Carovana per referendum sulla procreazione assistita Nella foto Emma Bonino, Marco Pannella e Daniele Capezzone
© Roberto Monaldo / LaPresse 29-09-2004 Roma Politica Carovana per referendum sulla procreazione assistita Nella foto Emma Bonino, Marco Pannella e Daniele Capezzone

Marco Pannella e i suoi eredi hanno contribuito a trasformare l’Italia nel paese europeo che fa più referendum, ma dopo i grandi successi degli anni Settanta, l’utilizzo eccessivo e a volte spregiudicato ha reso logoro questo strumento

  • Il referendum sulla giustizia di domenica scorsa ha visto l’affluenza più bassa nella storia gloriosa di questo strumento.
  • Sono stati i radicali di Marco Pannella a rendere popolari i referendum e a trasformare l’Italia nel paese che, dopo la Svizzera, utilizza più di frequente questo strumento.
  • Ma dopo essere stato piegato per decenni ad ogni sorta di fine, il referendum abrogativo appare ormai logoro e affaticato. Ci sono davvero possibilità che venga cambiato?

Paolo Roi, dipendente pubblico di 62 anni, non ha votato ai cinque referendum sulla giustizia. Anche se abita a Verona e domenica scorsa si è recato al seggio per scegliere il nuovo sindaco della città, sui cinque quesiti relativi all’ordinamento giudiziario ha preferito non esprimersi.  Lui, che ha votato al suo primo referendum nel 1978, dice che nonostante abbia letto tutto ciò che poteva sui giornali e ne abbi discusso con amici avvocati, non se l’è sentita di esprimersi: «Nonostante tutt

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