L’88ª Brigata di ricognizione e sabotaggio – con una storia caratterizzata da violenza dentro e fuori dal campo - ha annunciato il proprio smantellamento. Fondata nel 2022, ha combattuto come il gruppo Wagner, conducendo in proprio parte delle operazioni militari a Kiev, compreso l’assalto all'acciaieria Azovstal di Mariupol. Nonostante la sua dichiarata indipendenza, i legami con la Russia di Putin (e con il mondo del calcio) sono sempre stati evidenti
Vittorie e successi, dentro e fuori dal campo, quello di calcio e di battaglia. Vittorie e successi caratterizzati dalla violenza, sugli spalti degli stadi, in Russia, e al fronte, in Ucraina. Con un messaggio pubblicato sul suo canale Telegram il 2 ottobre scorso, l’88ª Brigata di ricognizione e sabotaggio - meglio conosciuta come Battaglione Española - ha annunciato il proprio smantellamento, sottolineando che continuerà a concentrarsi proprio su «vittorie e successi», questa volta basati sullo sviluppo tecnologico, sulla sperimentazione di armi all’avanguardia e sulla crescita fisica e intellettuale di ogni membro.
Aprendo, di fatto, le candidature per il «battaglione del futuro».
Il battaglione di ispirazione neo-nazista
Fondato nel 2022 da Stanislav Orlov, tifoso della squadra di calcio Cska Mosca e soprannominato lo “Spagnolo”, il battaglione ha combattuto come il gruppo mercenario della Wagner, conducendo in proprio gran parte delle operazioni militari in Ucraina. Tra queste, l’assalto all'acciaieria Azovstal di Mariupol nel 2022. Sul campo di battaglia nel Donbass dal 2014, Orlov ha deciso di formare un'unità armata composta da tifosi di calcio dopo l'inizio dell'invasione russa in Ucraina, sebbene il suo sostegno fosse molto inferiore a quello dichiarato pubblicamente da gruppi di supporter affiliati a club calcistici.
«Siamo volontari, parte della Dpr (la Repubblica popolare filorussa del Donetsk) - scriveva Orlov sui propri canali social per comunicare la natura del battaglione -. Abbiamo uno status indipendente e non apparteniamo a nessun apparato dell’esercito russo. Vogliamo però dare una mano ai nostri alleati per preservare la libertà contro i nazisti ucraini».
Inizialmente di circa 550 unità, senza dati certi il battaglione è cresciuto con il protrarsi del conflitto in Ucraina. «Siamo in costante aumento - aveva spiegato Orlov - perché i club di calcio hanno compreso quanto sia importante vincere la resistenza nemica e ci stanno mandando altri ultras da ogni parte della Russia per abbracciare le armi e unirsi alla nostra causa».
Nel febbraio 2023, l’Española si è autodefinita compagnia militare privata (PMC). Nonostante il fondatore abbia continuato a rivendicare l’indipendenza del gruppo, i legami con lo stato russo sono sempre stati evidenti, con i suoi membri regolarmente insigniti dal ministero della Difesa. Una cerimonia particolarmente significativa, tenutasi alla fine del 2023, ha visto il tenente generale Vladimir Stepanovich Alekseyev, vicecapo dell’intelligence militare russa (Gru), consegnare personalmente le medaglie ai mercenari dell’unità.
Tra quelli di spicco Mikhail Turkanov, soprannominato Pitbull, combattente di arti marziali miste (MMA), neo-nazista e tifoso della squadra di calcio Zenit San Pietroburgo. Sugli spalti e al fronte gli ultras non hanno mai nascosto di abbracciare i simboli nazisti: a partire dal numero della brigata, 88, che simboleggia il saluto nazista, l'ottava lettera dell'alfabeto due volte, HH per Heil Hitler. Lo stesso Turkanov è stato multato nel 2019 per aver mostrato pubblicamente tatuaggi della croce nazista e dello slogan nazista in codice "14/88".
Il megafono della propaganda bellica
Española ha occupato una posizione unica nel panorama dell’estrema destra militare russa. Pur sostenendo - ma restando formalmente separata - gruppi come Rusich e il Movimento imperialista russo ortodosso, la brigata ha costruito una propria identità mediatica attraverso una rete di canali Telegram, dedicati sia all’unità nel suo complesso sia ai singoli combattenti.
In poco tempo il battaglione ha consolidato la sua visibilità all’interno della Repubblica popolare di Donetsk e tra i sostenitori russofoni della guerra. Accanto alla propaganda bellica, il canale principale ha promosso iniziative comunitarie e attività umanitarie nelle aree occupate dell’Ucraina, un modo per rafforzare il consenso e presentarsi come «comunità patriottica».
I legami con il mondo del calcio restano un tratto distintivo. La stampa russa ha spesso sottolineato come diverse bande di hooligan, storicamente rivali e talvolta protagoniste di violenti scontri, abbiano messo da parte le ostilità per combattere insieme sotto le bandiere di quella che ancora oggi viene definita da Mosca come una «operazione militare speciale». La propaganda dell’Española ha parlato direttamente a quel bacino di riferimento: gli ultras e i teppisti da stadio, una categoria che raramente si riconosce nel Cremlino, ma che nella guerra trova status, riconoscimento e ricompense economiche.
Accanto al reclutamento maschile, la brigata ha iniziato a puntare anche sulle donne combattenti. Non esistono dati precisi, ma la presenza femminile nelle forze russe resta marginale: secondo un’inchiesta del sito di informazione indipendente russa Meduza sui numeri delle vittime, nell’estate del 2023 solo quattro donne risultavano cadute al fronte. I modelli culturali rendono infatti impopolare il servizio femminile in prima linea. Ciononostante, l’Española ha iniziato a pubblicizzare la propria unità di cecchine, interamente composta da donne, mostrate in addestramento sui canali ufficiali.
La dissoluzione del battaglione potrebbe segnare un cambiamento nelle politiche di gestione delle forze paramilitari e una ristrutturazione delle alleanze tra tifosi e militari. «Abbiamo dato un contributo significativo - si legge nell’ultimo post su Telegram del 2 ottobre scorso -, lasciato un segno visibile, e ora possiamo tranquillamente lasciarci alle spalle il ricordo del passato e muoverci con fiducia verso nuove frontiere».
Sempre più fuori dagli stadi e dentro il campo di battaglia.
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