All’interno del suo Ultimo Diario (1948-1956), pubblicato postumo nel 1959, Alvaro descrive la vita onesta come inutile. Rettitudine e disperazione sono infatti le parole chiave di una condizione che lo Stato italiano si ritrovava a vivere tra la Prima guerra mondiale, l’ascesa e la caduta del fascismo. Eppure, lo è ancora oggi