- Nel 2009, i paesi ricchi del mondo fecero una promessa a quelli più poveri: avrebbero fornito 100 miliardi di dollari all’anno per finanziare l’adattamento dei più poveri ai cambiamenti climatici.
- Dopo oltre dieci anni, questa promessa non è stata mantenuta. Ad oggi, questa inadempienza persiste. Sembra quasi che quei finanziamenti siano visti come un impegno morale, ma politicamente e praticamente secondario.
- L’esitazione dei paesi ricchi nel fornire supporto finanziario per gestire i cambiamenti climatici, promesso alle nazioni più povere, non è solo ingenerosa. È imprudente. Se i paesi in via di sviluppo non riuscissero a proteggere la propria popolazione dalla forza di un ambiente che cambia, si potrebbero mettere in moto eventi dalle conseguenze pericolose.
Nel 2009, i paesi ricchi del mondo fecero una promessa a quelli più poveri: avrebbero fornito 100 miliardi di dollari all’anno per finanziare l’adattamento dei più poveri ai cambiamenti climatici. In termini relativi, si trattava di un gesto tutto sommato piccolo rispetto a ciò che sappiamo essere necessario per rendere resilienti ai cambiamenti climatici le economie più vulnerabili. Ma si trattava comunque di un segnale politico importante. La promessa fu rinnovata sei anni dopo, nell’accord



