Approfittare dell’instabilità

Mentre pensiamo alla crisi ucraina Putin si è preso il Mali

  • La svolta nelle relazioni diplomatiche tra la Francia e l’ex colonia è arrivata alla fine del gennaio scorso, a seguito di una dura dichiarazione rilasciata dal ministro degli esteri transalpino Jean-Yves Le Drian che ha definito il governo militare maliano “fuori controllo”.
  • Intanto comincia l’espansione russa in Mali. Il governo golpista, sull’onda del sostegno di cui gode da gran parte della popolazione, è deciso a mettere fine alle basi jihadiste in Mali, e per questo si rivolge a Mosca. Putin invia sùbito truppe regolari affiancate, senza mai dichiararlo, da un migliaio di mercenari dell’unità Wagner.

  • Il summit Unione europea-Unione africana che si apre giovedì 17 febbraio a Bruxelles, almeno nelle intenzioni, punta a rilanciare il ruolo del vecchio continente in Africa. La strada può essere finalmente quella giusta, ma arriva in ritardo e dopo molti errori.

Basterebbe dare un’occhiata alle immagini delle manifestazioni spontanee inscenate a Bamako per celebrare l’espulsione dell’ambasciatore francese che girano in rete, per capire molte cose dei rivolgimenti epocali in atto in Mali in questi mesi. Si vedono folle festanti che esaltano i militari golpisti al potere dal maggio scorso, danno alle fiamme cartonati del presidente francese Emmanuel Macron e, soprattutto, sventolano bandiere russe accanto a quelle nazionali. Le sliding doors in version

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