- La transizione energetica, quella che ci libererà dalla dipendenza dal gas russo, non va a rilento solo per problemi di burocrazia. C’è anche un problema di produzione.
- Nel 2021 le cinque fabbriche cinesi più grandi hanno chiesto ai clienti di fermare gli ordini perché non tenevano più il passo, a causa delle difficoltà economiche e produttive con uno degli elementi chiave dei pannelli: il silicio policristallino.
- Le condizioni di produzione di questo materiale sono anche il principale limite industriale del solare, nonché uno dei motivi per cui la Cina domina il mercato, grazie alla sua disponibilità di energia, spazio e lavoro a basso costo (soprattutto quello degli uiguri). La crisi energetica però ha colpito anche la Repubblica popolare e ha fatto aumentare i costi di produzione.
La transizione energetica, quella che ci libererà dalla dipendenza dal gas russo, non va a rilento solo per la burocrazia. Secondo un rapporto della Commissione europea sulle vulnerabilità strategiche dell’Unione uscito pochi giorni fa, nel 2021 il 20-25 per cento degli impianti solari previsti in Europa è stato rinviato o cancellato per mancanza di materiali. La spiegazione va cercata guardando a oriente. L’Europa produce il 2 per cento dei pannelli solari del mondo, delle dieci fabbriche pi



