Liebe LeserInnen,

Speriamo che questa mail vi raggiunga mentre state pianificando le vostre vacanze o vagheggiando i primi giorni estivi che passerete in piscina la prossima estate. Se doveste farlo a Berlino, care lettrici, qualora lo desideriate non ci sarà bisogno di portare con voi il pezzo sopra del costume: dopo che una nuotatrice si era lamentata di essere stata cacciata da un impianto per aver nuotato "Oben ohne", è stato deciso che per le donne non varranno più regole diverse che per gli uomini. Oltre che di costumi, parliamo anche dei piani del ministro delle Finanze Christian Lindner, che con i suoi progetti per il bilancio 2024 continua a creare maretta nella coalizione di governo. Nel menu di oggi anche il prossimo referendum che rischia di scatenare tumulti a Berlino: a fine marzo si vota per la neutralità climatica della capitale. 

Intransigenza liberale

Christian Lindner continua a provocare maretta nella coalizione Semaforo. Avevamo già raccontato il perché qui, ma la discussione del bilancio pubblico del 2024 rischia un'escalation nelle prossime settimane. Il termine per la presentazione delle linee guida è già slittato: la ragione, secondo quanto filtra dal ministero, è l'aumento dei tassi d'interesse e la volontà degli altri ministeri di spendere "troppo" senza che ci siano risparmi in altre voci.

Il dissenso tra Lindner e i suoi colleghi era emerso in numerosi casi già nelle ultime settimane, quando erano filtrati scambi epistolari poco amichevoli tra Lindner e Robert Habeck, ministro dell'Economia e del Clima. Ma c'erano state tensioni anche con Boris Pistorius della Difesa e Lisa Paus della Famiglia, a cui Lindner ha difficoltà a concedere i miliardi aggiuntivi che hanno chiesto. 

Un nuovo approccio

Nell'ambito delle celebrazioni della giornata internazionale della donna, la scorsa settimana ci siamo occupati della politica estera femminista. In realtà, è un tema che non riguarda soltanto le donne, ma che propone solo un approccio nuovo ai problemi geopolitici: abbiamo fatto un bilancio di come sta andando la sua applicazione pratica. L'ultimo tentativo di trasformare in realtà un principio teorico in discussione da oltre cent'anni è quello della ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock, ma anche il suo lavoro per portarla a casa sarà tutt'altro che semplice. 

Il clima nell’urna

Si voterà il prossimo 26 marzo per il referendum indetto a Berlino per anticipare la neutralità climatica della città al 2030, invece che al 2045. Il referendum, che ha bisogno della partecipazione del 25 per cento degli aventi diritto al voto per essere valido, è sostenuto dai Verdi. Per dargli risalto si sono spesi anche l'attivista climatica Luisa Neubauer e il comico Kurt Krömer, che sono comparsi insieme in un video per incoraggiare i berlinesi a recarsi alle urne nonostante non ci sia nessuna concomitanza con altre elezioni. 

Esempio mancato

Lo Spiegel dedica un articolo a tutte le assenze di Sahra Wagenknecht. Secondo quanto emerge dalla ricerca del settimanale, sembra che la deputata dedichi ormai le sue energie più all'attività extraparlamentare - qualche fine settimana fa aveva organizzato una manifestazione per la pace che aveva raccolto anche il consenso dell'estrema destra, da cui l'ex segretaria della Linke non aveva voluto prendere le distanze - che a quella interna al Bundestag. 
Le frequenti assenze della parlamentare dovrebbero essere giustificate, ma nel caso della leader rossobruna non è stato sempre il caso: su 89 sedute da inizio legislatura, 29 volte è stata giustificata, mentre in altre otto occasioni non era assente ma non ha partecipato a tutte le votazioni. La deputata sostiene di essere stata molto malata, ma secondo il settimanale molte assenze sono compatibili con le registrazioni di alcuni talk televisivi. Una situazione difficile da gestire per il partito che l'ha candidata, in cui si sollevano critiche, ma anche per chi crede alla versione pubblica di Wagenknecht, quella di una deputata volenterosa.  

Liti imperiali

Facciamo una piccola parentesi storico-artistica. I principi di Hohenzollern, gli eredi dell'ultima famiglia imperiale tedesca, hanno annunciato la loro volontà di rinunciare alla richiesta di risarcimento economico per l'esproprio di alcuni immobili di proprietà dalla famiglia da parte delle truppe sovietiche che occuparono la Germania orientale dopo la seconda guerra mondiale. La questione, che è solo una delle tante su cui la famiglia è in conflitto con lo stato federale, si complica perché, nonostante di base gli espropri avvenuti in periodo di guerra siano considerati dalla giurisprudenza tedesca ingiusti e da compensare, questa regola viene meno nel caso in cui si tratti di proprietà di persone che hanno favorito il nazionalsocialismo. Scopo della dottrina è non avvantaggiare discendenti di sostenitori del regime: secondo il Land del Brandeburgo, è il caso del Kaiser Wilhelm, che avrebbe favorito l'ascesa al potere di Adolf Hitler.

Ora, anche i suoi discendenti problematizzano le azioni del loro avo, che dalla gran parte degli storici viene considerato corresponsabile della conquista del potere da parte dei nazisti. Il passo indietro dei principi, che veniva atteso da tempo, non risolve del tutto la contrapposizione legale, ma è un passo importante verso l'auspicio della ministra federale della Cultura, Claudia Roth, che si pone da mediatrice tra la ministra della Cultura del Brandeburgo e la famiglia imperiale. La verde spera da tempo di poter organizzare una gestione comune di stato e discendenti dell'eredità artistica degli Hohenzollern. Finché questa speranza sarà realtà dovranno ancora passare diversi anni. 

Liberə tuttə

"Oben ohne", cioè "sopra senza (costume)" è un caposaldo dell'estate tedesca. Specialmente nella balneazione lacustre o anche al mare non è infrequente imbattersi in natanti nudisti o visitatrici prive della parte superiore del costume. Ma a una visitatrice di una piscina della capitale era stata indicata la via d'uscita dopo che aveva scelto di non indossare il reggiseno: il personale le aveva chiesto di coprirsi e lei si era rifiutata.

La donna aveva scelto di ricorrere presso l'autorità competente facendo riferimento alla legge contro le discriminazioni della città-stato di Berlino: nel suo ricorso sottolinea come l'ordinamento delle piscine berlinesi non fa riferimento a regole specifiche per i sessi, ma raccomanda soltanto che si indossino "costumi da bagno usuali". Il ricorso è stato accolto, e in futuro sarà possibile nuotare con il petto scoperto. Non è il primo caso di questo tipo: già nel 2021 una donna aveva fatto causa contro il Land per un risarcimento economico dopo essere stata cacciata da una piscina: in quell'occasione, però, il ricorso non aveva avuto successo.

Era andata diversamente a Gottinga, una delle prime città che l'anno scorso ha iniziato a rendere possibile per tutti farsi il bagno soltanto con la parte inferiore del costume dopo che una persona non binaria si era lamentata delle regole. 

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