Che lavoro fa Carlo Bonomi? Qualcuno inizia a chiederselo, considerando la candidatura offertagli su un piatto d’argento dal presidente del Milan, Paolo Scaroni, alla presidenza della Lega calcio di Serie A e subito sfumata, poche settimane dopo che Il Sole 24 Ore aveva dato spazio agli appelli al governo per evitare il fallimento.

Un caso davvero particolare, considerando che né Bonomi ha commentato, com’è noto il presidente si trovava alle Maldive, né alcun commento è arrivato da Confindustria, nemmeno quando è stato chiesto direttamente.

I precedenti crearono molte più polemiche: Giorgio Fossa, nominato nel consiglio di amministrazione della Sea, la società degli aeroporti di Milano, dal sindaco, Gabriele Albertini, a sua volta imprenditore, per privatizzare la società pubblica, fu investito di accuse di conflitto di interessi. Fossa fu nominato quando già il suo mandato era in scadenza, Bonomi è appena a metà del suo e intanto ha già un altro incarico, quello di presidente della Fiera di Milano, circa 100mila euro di compenso, su cui ancora una volta non si sono levate particolari contestazioni.

La sua nomina all’ente fieristico è arrivata quasi contemporaneamente al balzo alla presidenza di Confindustria e agli inizi del mandato solitamente il clima è da luna di miele: un mese dopo la nomina, la Sidam, società di forniture biomedicali di cui Bonomi è presidente, fu anche premiata dalla Confindustria di Bonomi, con il premio Pininfarina per l’innovazione.

La sua elezione nel 2020 rispondeva alla voglia dei grandi elettori del nord di riportare il timone della organizzazione degli industriali al settentrione e un presidente di Assolombarda ambizioso, ipercomunicatore, dalla battuta pronta e puntuta, faceva al caso loro.

Pochi mesi dopo le industrie dell’alimentare si sarebbero ricredute, con la maggioranza delle federazioni che forti dei proventi portati da pandemia e lockdown firmavano i rinnovi dei contratti coi sindacati, disubbidendo alla linea di Bonomi che considerava quei rinnovi aumenti troppo alti rispetto all’inflazione. Una frattura amplissima tra la teoria e i proclami politici del presidente e la pratica delle aziende che negoziavano coi lavoratori.

Le battute di Bonomi sugli scioperi «sbagliato», «mi rattrista», è «un rito identitario», hanno segnato il tempo della sua permanenza alla presidenza, più di altri risultati di sorta.

Nessun ruolo operativo

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Le battute, però, non le fa solo Bonomi. Quelle sulla sua reale consistenza imprenditoriale sono frequenti, anche all’interno degli ambienti confindustriali. Per diversi anni Bonomi è stato a capo di una filiera di scatole cinesi che controllavano una piccola società di forniture biomedicali.

Ma negli ultimi anni l’assetto è cambiato molto, la sola cosa che non è cambiata è che Bonomi continua a non avere ruoli operativi, ma solo a sommare incarichi di presidenza. Attualmente oltre alla presidenza di Fiera e Confindustria, infatti, Bonomi è presidente di Sidam la società di forniture biomedicali la cui quota di maggioranza nel settembre 2020 è stata acquisita dal fondo Mandarin Capital di Alberto Forchielli. A vendere era stata la Synopo, sempre riconducibile a Bonomi.

Il presidente di Confindustria è rimasto però socio della Sidam tramite la Marsupium srl: in Marsupium Bonomi è presidente e detiene il 40 per cento del capitale tramite un’altra società, la Ocean srl. Della Ocean, di cui è ancora una volta presidente, Bonomi detiene un terzo del capitale, gli altri due terzi sono divisi equamente tra due dirigenti della Sidam.

Marsupium nel 2020 ha registrato un utile di 3,9 milioni di euro rispetto alla perdita di 4910 euro di fine 2019. Un ottimo risultato di cui però si spiegano le origini nel resoconto dell’assemblea 2021 riportata nei documenti di bilancio: «Il presidente (Bonomi, ndr) evidenzia che l’ottimo risultato raggiunto è da ricondurre principalmente alla vendita a favore di Stanislao srl della propria partecipazione in New Horizon srl – pari al 34 per cento del capitale di New Horizon srl – ed al conseguente investimento fatto in Medtech holding Spa rappresentative del 20,4 per cento del capitale».

Si dirà che è un ottima cosa lasciare una partecipazione poco redditizia e investire in una maggiormente redditizia, sono cose per cui ci vuole fiuto. Peccato che si tratti di giri di quote in società di cui sempre Bonomi gioca un ruolo: New Horizon srl è stata incorporata in Sidam nel marzo del 2021 e per questo la sua partecipazione nella stessa Sidam è stata annullata e data in capo al socio della Sidam che è appunto la Medtech holding Spa.

E chi è il presidente di Medtech holding Spa che controlla Sidam? Sempre Bonomi che ne è socio sia attraverso la Marsupium che in persona, l’altra socia è Annalisa Azzolini che è l’amministratrice delegata di Sidam, con una lunga tradizione di imprenditoria alle spalle visto che è la figlia del fondatore dell’azienda.

Nell’anno della pandemia il valore della produzione di Sidam è aumentato di 3,6 milioni da 14,2 milioni a 17,8 e i dipendenti cresciuti da 87 a 102. In più dal 17 gennaio 2022 Sidam ha incorporato la Btc medical europe srl che aveva acquisito nel 2016 e a dicembre di quest’anno ha acquisito anche la Emotec: il fatturato così sale a 26 milioni e i dipendenti a 130.

Secondo il comunicato di Mandarin Capital Partners, Emotec mantiene il suo storico amministratore delegato, Francesco Schittini, mentre Bonomi ne occupa la presidenza. Prima di essere acquisita da Sidam, secondo le visure camerali Emotec era controllata dalla microimpresa L’impronta srl, 5 dipendenti, e un presidente: indovinate chi?

Tra microimprese e giochi di partecipazioni, Bonomi è più un frequentatore di cda che un imprenditore. Forse è per questo che gli industriali di fronte all’incarico della Lega di serie A non hanno trovato niente da ridire.

 

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