-
L’efficienza energetica degli edifici resta un obiettivo essenziale per la transizione ecologica. Ma finora in Italia è stato trascurato il patrimonio immobiliare pubblico e sono stati erogati sussidi a pioggia ai privati.
-
Va abbandonato lo strumento delle detrazioni fiscali per passare a un sussidio esplicito, ma concentrando le risorse in uno schema selettivo rispetto alle potenzialità di risparmio energetico e alla condizione economica dei beneficiari.
-
Un aspetto fondamentale è la regia pubblica di tutto il programma. Nell’esperienza italiana, è finora mancata e ci si è affidati all’interazione spontanea tra proprietari delle abitazioni e imprese.
Il parlamento il 4 aprile ha approvato un decreto legge che interviene di nuovo, correggendo il provvedimento dello scorso febbraio che aveva abolito la cedibilità dei crediti di imposta, sul Superbonus 110 per cento con lo scopo di agevolare la fuoriuscita da uno schema di cui tardivamente si è riconosciuta l’insostenibilità finanziaria. Va bene superare il Superbonus ma l’efficienza energetica degli edifici resta un obiettivo essenziale per la transizione ecologica. Cosa fare per il futuro?



