È stata approvata dal Consiglio dei ministri la riforma del registro pubblico delle opposizioni al telemarketing selvaggi, che semplifica le procedure che permettono ai cittadini di revocare i consensi alle chiamate promozionali o all’invio di materiale pubblicitario indesiderato, estendendone l’applicazione anche ai cellulari oltre che ai numeri telefonici fissi e alla posta cartacea.

Il Garante per la protezione dei dati personali ha espresso due giorni fa parere favorevole al nuovo schema di regolamento.

Il testo modifica e aggiorna il funzionamento del cosiddetto Registro Pubblico delle Opposizioni (Rpo), al quale si devono iscrivere i consumatori che non desiderano più ricevere chiamate promozionali.

Inclusi i sistemi automatizzati

Grazie alle novità introdotte, i consumatori potranno presto opporsi alla ricezione non solo delle chiamate indesiderate tramite operatore, ma anche di quelle effettuate con l’uso di sistemi automatizzati, modalità di contatto che sino ad ora era sfuggita alle limitazioni sancite dalla disciplina previgente. L’iscrizione al Rpo comporterà, tra l’altro la revoca dei precedenti consensi espressi dai consumatori, così da evitare il perdurare di eventuali abusi.

Come raccontato da Domani, il servizio di telemarketing fa comodo alle grandi compagnie. Secondo il presidente della Assocontact Paolo Sarzana, nelle società di telemarketing lavorano 40mila persone. Supponendo che facciano una telefonata ogni 10 minuti, potrebbero essere contattati almeno due milioni di italiani al giorno.

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