Unicredit ha deciso di uscire dalla Turchia cedendo in tre fasi la sua quota in Yapi Kredi, la banca posseduta in joint venture con la famiglia Koç, mentre la banca spagnola Bbva, la seconda banca iberica, fra i primi dieci istituti di credito europei, ha deciso di lanciare un’opa sulla sua filiale turca Garanti per arrivare al possesso totale.

Chi ha ragione? Ha fatto bene la banca guidata prima da Jean Pierre Mustier e ora da Andrea Orcel o la banca spagnola guidata da Onur Genc? Il gruppo bancario spagnolo Bbva ha annunciato a sorpresa il 15 novembre il lancio di un’opa finalizzata ad acquisire la quota del 50,15 per cento che ancora non possiede nella banca turca Garanti per un massimo di 2,25 miliardi di euro.

Il prezzo di offerta è stato fissato a 12,20 lire turche per azione e rappresenta, secondo il gigante del credito iberico, un premio del 15 per cento rispetto al prezzo di mercato di venerdì o un premio del 34 per cento rispetto al prezzo medio ponderato per il volume degli ultimi sei mesi. Il gruppo iberico darà avvio all’operazione dopo avere avuto le autorizzazioni e prevede di concludere l’acquisizione nel primo trimestre 2022.

L’offerta «non è sottoposta a condizioni», nel senso cioè che «il Bbva accetterà qualsiasi livello di adesione». Cosa ha spinto la banca spagnola a scommettere sulla Turchia, paese a rischio geopolitico elevato? L’operazione è stata accolta con una certa cautela dal mercato poiché giunge in un momento di turbolenze per l’economia del paese della Mezzaluna sul Bosforo, contrassegnata dalla caduta della lira nei confronti delle maggiori valute, inflazione galoppante, per i timori sull'indipendenza della Banca centrale.

Il Bbva, tuttavia, ritiene che «malgrado la volatilità di breve termine, il potenziale di crescita dell'economia turca e i suoi legami commerciali con l’Europa» contribuiscono «all’attrattività a lungo termine di questo mercato».

Visione corretta o azzardo di cui pentirsi? Ovviamente l’impatto finanziario per Bbva “dipenderà” dalla quota degli azionisti che decideranno di aderire all’opa. La banca prevede un impatto massimo di -46 punti base sull'indice patrimoniale Cet 1, un aumento dell’utile per azione di circa il 13,7 per cento dell’utile per azione e un aumento del 2,3 per cento circa del valore di libro tangibile per azione, nel caso tutti gli azionisti di Garanti cedano i loro titoli.

Il Bbva, presente in Messico, America Latina, Stati Uniti e Turchia ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto di 1,4 miliardi di euro, il doppio del precedente. Il 29 ottobre ha anche annunciato, come altre banche europee, un buy back di titoli fino a 3,5 miliardi di euro, che aveva dato un forte impulso alla quotazione. Insomma guarda all’operazione sul Bosforo con una certa tranquillità.

Il parere degli analisti

LaPresse

Una rapida carrellata di analisti può aiutare a capire la scelta spagnola. Secondo un primo analista sentito da Domani, profondo conoscitore del mercato turco, c’è da tenere presente che «Garanti è un’ottima banca, ha una market cap di 4,5 miliardi di euro, quindi il prezzo è allineato. Inoltre è una banca con notevole know how nei pagamenti, informatica e dipendenti professionalmente aggiornati.

Ovviamente ha pesato che il Ceo di Bbva, Onur Genc, è turco ed ex Garanti», conclude l’analista che vuole restare anonimo. Poi sul rischio-paese aggiunge: «A giugno 2023 ci saranno le elezioni politiche e al momento il presidente Erdogan in carica dal 2002 sta perdendo terreno nei sondaggi.

È evidente che la Turchia con un altro presidente probabilmente diventerebbe il mercato forse tra i migliori su cui investire», afferma. Infine «c’è da credere che nella decisione i dirigenti di Bbva abbiano tenuto conto di una serie di fattori: ottima banca, paese che potrebbe cambiare direzione verso una maggiore stabilità, impulso del suo ceo turco ex Garanti», conclude l’analista.Una voce isolata? Non proprio.

Un’altra voce raccolta da Domani dice: «Temo che abbia ragione Bbva che fa prevalere una forte visione industriale a medio lungo termine rispetto ad una prospettiva più di rischio/finanza nel breve. Garanti è una banca eccellente ed innovativa che è stata e sarà di forte stimolo alla innovazione di Bbva anche su altri mercati tenuto conto che il mercato retail turco è molto innovativo e sofisticato».

Prosegue: «Se è vero che il contesto turco è caratterizzato da forte percezione di rischio politico è anche vero però che sia Garanti che anche Yapi Kredi hanno sempre portato risultati positivi e ottima redditività e che il mercato turco sarà ancora in crescita nei prossimi anni non fosse altro per il trend demografico positivo. In conclusione temo che anche stante le condizioni di uscita di Unicredit, l’affare lo abbia fatto Bbva».

Anche Goldman Sach in un report sull’opa di BBVA è positiva e raccomanda un buy rated su Garanti, con i seguenti principali rischi al ribasso: «1) Crescita del Pil più debole del previsto, 2) pressione competitiva irrazionale, 3) forte debolezza della lira che mette pressione sulla qualità degli attivi e sul capitale e 4) perdite significative di quote di mercato». Più cauta Citi, secondo cui «nonostante l’attrattiva strutturale della Turchia a lungo termine, riteniamo rischiosa l’aumento dell’esposizione a un paese dei mercati emergenti in un contesto inflazionistico» ma mantiene il giudizio positivo (buy) sul titolo Bbva.

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