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Fariba (il nome è di fantasia) è scappata assieme alla sua numerosa famiglia composta da 14 persone, tra cui 7 bambini, tre nuclei familiari, senza neanche il tempo di pensare. Il problema per lei, oltre a essere donna e studentessa, è che fa parte di una famiglia cristiana di origine turkmena.
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Ora sono tutti a Roma, miracolosamente in salvo dopo un percorso rocambolesco. La famiglia, appena arrivata nel nostro paese, racconta i quattro giorni trascorsi in una cantina durante il ritorno dei Talebani al potere: «Abbiamo visto la fine avvicinarsi, a ogni minimo rumore scattavamo».
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Il resto lo hanno fatto Silvia Costa, ex europarlamentare, lo scrittore afgano residente a Roma Alì Ehsani e la Fondazione Meet human che si è offerta di ospitarli.
«Il giorno in cui i Talebani sono entrati a Kabul dovevo fare l’esame di maturità che aspettavo da una vita. Io e la mia famiglia siamo dovuti fuggire di corsa, e con me non sono riuscita a portare nulla, solo qualche libro». La speranza ingenua di una ragazzina afghana che l’incubo finisse rapidamente e lei potesse concludere il suo ciclo di studi è stata frustrata per sempre. Fariba (il nome è di fantasia) è scappata assieme alla sua numerosa famiglia composta da 14 persone, tra cui 7 bam



