Albino Ruberti si è dimesso ieri da capo di gabinetto del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, a causa di un video, girato il 1 giugno scorso e pubblicato giovedì sera dal Foglio, in cui minaccia in preda all’ira un altro esponente del Partito democratico, Francesco De Angelis ex europarlamentare e consigliere regionale del Lazio e suo fratello Vladimiro De Angelis assicuratore dell’Unipol.

Il video è stato girato a Frosinone, fuori da un ristornate, e ritrae Ruberti,  la compagna e consigliera regionale del Pd, Sara Battisti e Francesco De Angelis, vicino ad una macchina in tarda serata dopo una cena, mentre Ruberti minaccia De Angelis

Il video 

Nel video si sente chiaramente Ruberti urlare «Me te compro!? A me? Si deve inginocchiare e chiedermi scusa, altrimenti dico a tutti quello che mi ha detto. Li ammazzo! Lo ammazzo! Deve venire qui a chiedere in ginocchio scusa, altrimenti io stasera scrivo quello che mi avete chiesto a tavola. Cinque minuti je do. Cinque! Vi sparo! T'ammazzo. Cinque minuti, qui in ginocchio, tutti e due». Nel finale si sente un altra voce che dice «Stanno a chiama i carabinieri, guarda che c... di scena». Però la chiusura del video è di Ruberti che continua «Dillo a tuo fratello! E Adriano!».

Secondo il Foglio, un esponente del centrodestra ciociaro ha raccontato che il video era stato offerto anche a loro, per pubblicarlo durante la campagna elettorale per le passate amministrative (non a Roma) ma che loro avrebbero rifiutato.

Dunque, l’ipotesi di cui si discute in molti mondi politici vicini al Pd è che il video sia stato rimesso in circolazione ora da una fazione opposta a quella dei presenti e che quello da colpire sarebbe stato De Angelis, che si è dimesso dalla corsa alle politiche ma manitene il suo posto in un consorzio a Frosinone.

I personaggi

Secondo i retroscena di oggi, il vero oggetto dello scontro sarebbe politico, visto che tutti i personaggi presenti alla cena hanno ruoli politici nel Pd laziale.

Albino Ruberti è il potente braccio destro di Gualtieri e lo è stato di Nicola Zingaretti alla Regione Lazio, la sua compagna Sara Battisti è una consigliera regionale del Pd che punta a ricandidarsi in regione.

Dei fratelli De Angelis, Francesco uno degli uomini forti del Pd di Frosinone, è a capo del Consorzio per lo sviluppo industriale di Frosinone ed era candidato in posto eleggibile nel listino proporzionale del Lazio del Pd alla Camera, da cui ha fatto un passo indietro. Vladimiro, invece, è un broker assicurativo, che offre polizze sanitarie in tutta l’area intorno a Frosinone.

Adriano tirato in causa dalle urla di Ruberti, infine, è Adriano Lampazzi, sindaco di Giuliano di Roma. Lui nel 2016 è stato assunto dal Consorzio industriale Asi di Frosinone, guidato proprio da Francesco De Angelis.

L’ipotesi è che il tema della discussione, prima che degenerasse, fossero le candidature alla regione Lazio nel marzo 2023. I protagonisti del video, infatti, erano a cena dopo un evento elettorale a Frosinone insieme ad altri sindaci della zona.

Le dimissioni e le indagini

Ieri è stata aperta un’indagine dei carabinieri di Frosinone, che effettivamente erano già stati chiamati sul posto nel momento della lite, ma non avevano trovato più nessuno. Ora hanno acquisito il video. Rimane infatti ancora poco chiaro il passaggio in cui Ruberti parla di un possibile tentativo di corruzione «questo ha detto che me se compra».

Ruberti e la compagnia Battisti in più occasioni, nonché nelle lettere di dimissioni dello stesso Ruberti, hanno ribadito che la lite riguardava vicende calcistiche di rivalità tra Roma e Lazio, «un rigore non concesso ai biancoazzurri», dice Ruberti. La ricostruzione però non convince le opposizioni in Campidoglio e gli inquirenti. 

Chi è Ruberti

L’ ormai ex capo di gabinetto delle giunta Gualtieri, 54 anni, era già conosciuto come una persona tosta, chiamato da molti “er pugile”. Era stato scelto per per tenere le redini della segreteria in Campidoglio da Gualtieri, dopo aver fatto lo stesso per tre anni in Regione al servizio di Zingaretti. 

Ruberti è inoltre il figlio dell'ex rettore dell'università Sapienza di Roma nonché ex ministro dell'Università e ricerca scientifica. Nel 1998, a soli trentatré anni è diventato amministratore delegato di Zétema Progetto Cultura, partecipata al cento per cento del comune. Incarico che ha ricoperto per sedici anni, poi nel 2014 ha assunto anche la carica di presidente fino al 2017. Laureato in Beni culturali prima di entrare in politica a tempo pieno, il suo lavoro è sempre stato legato al mondo della cultura. 

Non è nuovo a episodi controversi. Nel maggio 2020 infatti fu, in pieno lockdown, sorpresero dai carabinieri ad una festa in un appartamento di via Macerata al Pigneto. Alle contestazioni degli agenti, Ruberti rispose «lei non sa chi sono io». Un episodio analogo poi avrebbe riguardato i figli di Ruberti, 15 e 17 anni, che fermati sempre da una pattuglia dei carabinieri per un controllo dei documenti avrebbero risposto nella stessa maniera del padre. 

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