Un secondo sopralluogo nel cuore di Roma. E cioè in largo Corrado Ricci dove lunedì 3 novembre parte della Torre dei Conti è crollata per cause ancora ignote. Oggi la priorità dei pubblici ministeri capitolini, che indagano per lesioni colpose, omicidio colposo e disastro colposo, è stata infatti quella di mettere in sicurezza l’intera area: l’edificio medievale sarebbe tuttora a rischio. 

Contestualmente, il pool di magistrati al lavoro sul fascicolo, che è ancora senza indagati, ha acquisito tutti gli atti riguardanti i lavori e gli interventi sul monumento, interessato da una restaurazione finanziata coi fondi giubilari del Pnrr. In base a quanto apprende Domani, sotto la lente degli inquirenti ci sarebbero anche le carte relative all’iter procedurale preesistente alla gare di risanamento dell’edificio. 

Cosa è accaduto veramente? Cosa ha provocato il crollo e insidiato la staticità della Torre? «Nessuna pista è esclusa», è quanto viene ripetuto in ambiente investigativi. Neanche, si apprende, l’ipotesi di reati contro la pubblica amministrazione. Intanto, si prevede di risentire gli operai che quel tragico lunedì, in cui l’operaio specializzato Octav Stroici è morto dopo essere rimasto undici ore sotto le macerie, erano al lavoro nel cantiere. A essere attesa è anche la superperizia dei consulenti nominati dai pm: hanno novanta giorni di tempo. 

Intanto Fratelli d’Italia, in seguito ad alcune dichiarazioni dell'ex funzionario della Sovrintendenza capitolina, Roberto Meneghini, ha fatto sapere di voler fare luce sulla vicenda. «È doveroso accertare se e in che modo le segnalazioni relative alle criticità strutturali del monumento siano state prese in considerazione e quali interventi siano stati programmati o attuati nel tempo», ha dichiarato in una nota Federico Rocca, consigliere capitolino di Fdi e presidente della Commissione trasparenza di Roma Capitale.

Meneghini, in un’intervista al Messaggero, aveva infatti affermato di aver più volte segnalato le criticità dell’opera. Segnalazioni che tuttavia sarebbero cadute nel vuoto.

Un’interrogazione sui fatti è stata presentata anche da Fabrizio Santori, capogruppo della Lega in Assemblea Capitolina. Il consigliere ha chiesto di verificare se il monitoraggio statico della Torre sia stato interrotto nonostante relazioni tecniche raccomandassero la prosecuzione delle verifiche.

«Chiederemo inoltre la pubblicazione integrale di tutti gli atti, le relazioni e le determine relative ai sei affidamenti diretti attualmente aggiudicati nel progetto Pnrr “Caput Mundi” riguardanti la progettazione, il restauro e l’allestimento dell’edificio. Inoltre risultano tre procedure precedenti annullate. Presenteremo infine un esposto col materiale raccolto alla procura di Roma». 

L’inchiesta è aperta. 

© Riproduzione riservata