L’assessora Elvira Amata è indagata assieme a Galvagno, potente delfino di La Russa in Sicilia. Ma l’inchiesta parte da lontano. La finanza si è concentrata sul denaro stanziato per il festival del cinema dall’assessorato all’epoca retto dal meloniano Messina
L’indagine che agita i vertici nazionali di Fratelli d’Italia segue una traiettoria precisa: dalla Costa Azzurra alla Sicilia. La procura di Palermo sta verificando cosa ci sia dietro la pioggia di mancette erogate dal parlamento regionale a una galassia di associazioni e realtà civiche legate a politici della destra isolana.
I pm sono partiti dalla città del cinema, Cannes. Nel 2023 anche Domani aveva svelato dettagli di quell’intreccio che partiva dal pagamento di quasi 6 milioni di euro, a cui vanno aggiunti più di 9 mila euro di rimborsi spese, da parte della Regione per la promozione dell’immagine dell’isola durante il festival del cinema. Un’idea nata durante i governi della destra, con assessori al Turismo di Fratelli d’Italia.
Tra questi l’attuale parlamentare Manlio Messina, fedelissimo della premier Giorgia Meloni e della sorella Arianna: c’è la firma di Messina sulla strategia di marketing da cui, dunque, prende le mosse l’indagine dei pm siciliani che mette al centro, con le accuse di corruzione e peculato, il delfino di Ignazio La Russa, Gaetano Galvagno, presidente dell’Ars e principale indagato dal momento che avrebbe indirizzato i finanziamenti “sospetti” con l’intento di ottenere in cambio utilità di diverso tipo, per sé e per le persone a lui vicine.
«A seguito della divulgazione di alcune notizie di stampa, la Procura Europea (sede di Palermo) ha richiesto a questo Reparto di effettuare preliminari accertamenti in merito a fondi utilizzati dalla Regione Siciliana ed eventuali violazioni della normativa in materia di appalti pubblici (circostanza menzionata negli articoli stampa)», si legge nell’informativa dei finanzieri.
Da qui «l’esecuzione di una prima tranche di intercettazioni telefoniche» che, continuano i finanzieri, hanno «permesso di raccogliere importanti elementi confermativi delle preliminari ipotesi», ma hanno anche fatto emergere «ulteriori e più gravi condotte che vedono protagonista Sabrina De Capitani Di Vimercate, portavoce di Galvagno», anche lei sotto inchiesta e ritenuta dagli organi inquirenti la «key account della Absolute Blue» e cioè della società lussemburghese a cui l’assessorato al Turismo ha affidato una montagna di quattrini nel corso della kermesse cinematografica. Assessorato da ben due legislature in mano a potenti uomini del partito di Meloni.
«Uomo 6»
Se le indagini svelano tutte le ombre sulla gestione dei fondi dell’Ars da parte del presidente Galvagno e confermano pure il coinvolgimento dell’assessora al Turismo Elvira Amata, pure lei meloniana, da giorni la domanda che rimbalza da una parte all’altra della Sicilia è precisa: c’è un coinvolgimento di Manlio Messina? O meglio: chi è l’Uomo 6 citato nelle intercettazioni che tanto imbarazzano Fratelli d’Italia? Lui esclude che possa essere finito nell’indagine. E neanche dalla procura arrivano conferme sull’identità del misterioso «Uomo 6».
Di riferimenti a Uomo 6 ce ne sono decine nelle conversazioni intercettate tra Galvagno, la sorella Giorgia (non indagata) e Sabrina De Capitani. Di lui si parla soprattutto nelle vicende che vedono protagonista Marianna Amato, dipendente della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, ente che dipende dalla Regione.
Amato è anche un’organizzatrice di eventi. Nel 2023 ottiene il via libera da Galvagno per l’organizzazione di una manifestazione in occasione della giornata per la lotta alla violenza sulle donne. A chiedere di avallare la richiesta, nell’interesse della donna, sarebbe stato appunto Uomo 6. Dalle intercettazioni emerge in modo chiaro come il legame tra Galvagno e Uomo 6 sia forte.
Davanti al rischio che la Fondazione Dragotto, il soggetto beneficiario dei fondi per promuovere l’evento, potesse tagliare fuori Amato dall’organizzazione, il presidente dell’Ars va su tutte le furie: «Ma è di Uomo 6, non la può fare fuori, perché io i soldi glieli sto dando, perché me lo ha detto, lei e poi me lo ha detto Uomo 6, quindi non la può fare fuori», dice Galvagno alla sorella.
Un uomo del partito
Uomo 6 è un politico? Nelle intercettazioni gli indizi portano al partito di Meloni. Sabrina De Capitani, mentre rivendica il proprio agire da lobbista, parlando di Uomo 6 sottolinea l’ammirazione provata da Galvagno nei confronti del soggetto misterioso: «Sono un gruppo...quelli di Fratelli d’Italia al contrario di tutti gli altri sono veramente uniti». Il tema della lealtà di Galvagno nei confronti di Uomo 6 torna spesso e diventa un punto imprescindibile nelle decisioni da prendere per finanziare l’evento del 25 novembre 2023.
Per Marcella Cannariato, la vicepresidente della Fondazione Dragotto coinvolta nelle indagini, Amato e Uomo 6 sarebbero stati legatissimi. Contattata da Domani, non ha voluto rilasciare commenti. Si è espresso, invece, Messina, il deputato nazionale di Fdi che è stato assessore regionale al Turismo tra il 2019 e il 2022. Per molti quello di Messina – da sempre vicinissimo a Galvagno – è il profilo che più si avvicina a Uomo 6. «Non escludo di aver presentato io Marianna Amato a Galvagno, anche se non la sento da due anni», ha detto il parlamentare al quotidiano La Repubblica, assicurando al contempo di esser convinto di non essere lui Uomo 6.
Il mistero continua, ma anche l’indagine e presto si capirà chi si nasconde dietro il nome in codice.
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