In tre mesi si registrano 189 morti sul lavoro. A rendere noto l’aumento del 2,2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021 è l’Inail, che però avverte: i dati sono provvisori e bisogna essere cauti nel confrontare i numeri. L’Inail precisa inoltre la particolarità dell’anno scorso in cui erano in vigore restrizioni a causa della pandemia.  

  • Anche le denunce di infortunio sono aumentate del 50,9 per cento rispetto al 2021: nei primi tre mesi di quest’anno sono state 194.106. E crescono anche le patologie di origine professionale, che registrano un più 6,9 per cento, con 14.517 denunce. 
  • L’aumento degli incidenti mortali sul lavoro interessa esclusivamente la componente femminile: paragonando i primi tre mesi del 2021 con quelli del 2022, le vittime donne sono passate da 14 a 24, mentre la mortalità maschile è diminuita, da 171 a 165. Per quanto riguarda le classi di età l’istituto segnala cinque decessi in più sotto i quarant’anni – da 34 a 39 casi – e due decessi in più tra i 45 e i 49 anni. Sono invece diminuiti, da 17 a 16, le vittime tra i 40 e i 44 anni. 
  • I dati Inail evidenziano poi un aumento di denunce da parte dei lavoratori italiani e un calo di denunce dei lavoratori comunitari, rispettivamente da 158 a 163 e da 9 a 8. Mentre le segnalazioni da parte dei lavoratori extracomunitari sono rimaste invariate: nel primo trimestre di entrambi gli anni sono state 18. 

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