Un sistema complesso, molto pensato per difendere i diritti televisivi miliardari sul calcio, anche a scapito della comodità dell’utente. E che qualche giorno fa, proprio al debutto della stagione, ha fatto crash. I disservizi subiti dagli utenti nell’accesso alle prime partite di campionato sono frutto di un errore tecnico irripetibile, secondo Dazn; ma i tifosi non sono comunque sereni. Non lo sono del resto né l’Agcom (Autorità garante delle comunicazioni) che ha aperto infatti un’indagine sul caso, né la Lega Calcio, che sta premendo su Dazn per avere ulteriori rassicurazioni sul futuro.

Vietato l’accesso

Le cause che stanno dietro ai problemi riscontrati sono infatti articolate. Una cosa sola è certa: durante la prima giornata di campionato un errore della piattaforma di streaming ha bloccato il sistema di autenticazione per le partite, ossia quello per l’accesso con credenziali e password.

Dazn non ha fornito (nemmeno a Domani) i dettagli sulle cause, ma secondo alcuni esperti non è una coincidenza che il problema ci sia stato proprio dopo l’aggiunta di nuovi, più complessi, controlli di sicurezza attivati con il nuovo campionato. Un sistema informatico più complesso è in generale più suscettibile a errori, ma Dazn ha scelto di fare così per bloccare, da questa stagione, la condivisione gratuita dell’account tra utenti diversi. 

«Dazn risolverà con facilità l’errore singolo che ha portato al blocco dell’accesso. Le cause profonde, strutturali, dell’instabilità del servizio non sono invece risolvibili con altrettanta facilità», dice Francesco Sacco, tra i maggiori esperti di infrastrutture banda larga in Italia (tra i padri di uno dei primi piani pubblici a riguardo, Governo Monti nel 2012), professore all’università Insubria.

«E tra le cause certo ci sono le nuove politiche di sicurezza», aggiunge. Quelle che obbligano gli utenti a inserire più volte le credenziali, con la scomodità di farlo dalla tv e con il timore di perdersi l’inizio della partita. O un goal, quando il sistema è andato in crash e richiede di ripetere la lentissima operazione di inserimento.

Le perdite

Foto AGF

Dazn, in una guida scritta dopo gli ultimi disservizi, suggerisce quindi di accedere alla piattaforma con un po’ di anticipo, «prima di stappare la birra». Fatto sta che nessuna piattaforma di streaming, come Amazon e Netflix, sottopongono gli utenti a una trafila di security così articolata. «È vero, ma noi dobbiamo proteggere un tesoro, i diritti della Serie A – il nostro investimento da 2,5 miliardi per tre stagioni di calcio – dalla pirateria e dalla condivisione illecita degli account», fanno sapere da Dazn.

Obiettivo fare fruttare bene quell’investimento. Questa è la priorità di Stefano Azzi, nuovo ceo di Dazn Italia da marzo. Del resto, nel 2021 ha perso più di un miliardo di dollari, a fronte di 1,4 miliardi di entrate. Per quest’anno, secondo quanto affermato da alcune fonti a The Information, si parla di una perdita di circa 900 milioni.

Così quest’anno Dazn ha aumentato di fatto i prezzi, terminando l’offerta promozionale da 19,99 euro al mese che non permetteva di rientrare nell’investimento. Il canone è ora 29,99 euro al mese per l’offerta Dazn Standard. Se si vuole condividere l’abbonamento, inoltre, ora bisogna pagare: il canone sale a 39,99 euro al mese, con il profilo tariffario Dazn Plus. Tariffe differenziate, quindi, e l’esigenza di nuovi controlli di sicurezza.

Collegamenti internet

Alcuni utenti hanno lamentato non solo problemi di accesso ma anche di qualità dell’immagine e blocchi (buffering). Dazn ritiene che la colpa sia della connessione degli utenti: o di quella principale di accesso a internet o di quella domestica (Wi-Fi).

Consiglia quindi di accedere con connessioni banda ultra larga (fibra ottica almeno parziale da 100 Megabit in su o 5G). Possibile che molti utenti, in vacanza, abbiano usato invece connessioni di fortuna. Per la rete domestica, invece, consiglia di mettere ripetitori per avvicinare il segnale Wi-Fi alla tv o persino stendere un cavo ethernet.

A questi consigli possiamo aggiungere la possibilità di installare una connessione domestica powerline (che sfrutta la rete elettrica), nei casi in cui il wifi si ostina a essere troppo lento (come capita nei condomini densi) e il cavo troppo ingombrante.

Dazn mette insomma la responsabilità in capo agli utenti, ma alcuni esperti, come Francesco Sacco, non ne sono convinti. «L’accesso al calcio via banda ultra larga in Italia resta a rischio di disservizi perché la struttura della rete italiana è ancora inadeguata; servirebbero investimenti che gli operatori non intendono fare», dice.

Dazn ribatte dicendo che ora l’infrastruttura è adeguata; ha triplicato la portata della propria nel 2021 (dopo i disservizi dell’anno scorso causati appunto da problemi della sua rete) e «durante la stagione l’abbiamo aumentata di un ulteriore 30 per cento».

La rete resta tuttavia una osservata speciale, da parte di Agcom, che ha infatti spinto Dazn anche a installare un sistema di monitoraggio della qualità streaming; questo «permetterà di identificare le cause del disservizio che spesso non sono imputabili a Dazn», dicono dall’azienda.

Gli indennizzi

Agcom ha imposto anche un sistema di indennizzi in caso di problemi. Questo è un altro fronte della partita che ha come protagonisti Dazn, i tifosi e il regolatore (Agcom). Il punto è che, dopo i disservizi al debutto del campionato, molti utenti hanno notato come questo sistema di indennizzi è molto lungo e burocratico. Impone di stampare e compilare un modulo pdf, pieno di voci e tecnicismi. Sembra fatto apposta – questo insomma il sospetto di qualche tifoso, sui social –  per scoraggiare la richiesta di rimborsi.

Per gli ultimi disservizi, venerdì sera l’azienda ha comunicato che fornirà indennizzi in modo semplificato, pari al 25 per cento del canone mensile pagato dall’utente e una giornata gratuita di campionato. La procedura di rimborso sarà attivata da martedì prossimo (e completata nel giro di due settimane) e sarà diretta, senza che l’utente debba fornire nessuna documentazione o richiesta.

Il mega-disservizio subito a esordio di campionato, insomma, non è proprio il capitolo finale di questa sofferta partita cominciata con l’avvento del calcio streaming in Italia.

Se per gli utenti la sfida dei prossimi mesi sarà quella di poter tifare senza penare, per il nuovo amministratore delegato di Dazn sarà invece quella di attirarli, soddisfarli e assieme fare quadrare i conti. Combattere la pirateria e al tempo stesso dare un servizio comodo e affidabile. Come è stato finora il calcio in tv, insomma.

© Riproduzione riservata