LO SCANDALO BECCIU

Il giudizio universale di Francesco: tutti i rischi del processo in Vaticano

  • È la prima volta che un pontefice, teocrate dello stato della città del Vaticano, manda alla sbarra un potente cardinale finito in disgrazia (Angelo Becciu), fino a un anno fa suo fidato collaboratore e considerato, da quasi due lustri, il più influente monsignore della curia romana.
  • È un unicum anche la decisione di provare a fare luce sugli investimenti fatti con l’Obolo di san Pietro, decine di milioni l’anno che invece di essere spesi per gli ultimi vengono reinvestiti (dai tempi di Giovanni Paolo II, va ricordato) sui mercati finanziari e su operazioni altamente speculative.
  • La Santa sede ha chiesto aiuto come mai prima alle procure italiane (quella romana su tutte) e al nucleo di polizia economica della Guardia di finanza. Una collaborazione fondamentale che – teme qualcuno Oltretevere – da ora in poi potrebbe costringere il Vaticano a una piena reciprocità.

Il giudizio universale di Francesco inizia oggi. Quando gli uscieri apriranno le porte della maxi aula di giustizia allestita dentro i musei vaticani, facendo entrare una piccola folla di imputati eccellenti, avvocati di grido, giornalisti, giudici e promotori di giustizia, cioè il gruppetto di mischia che animerà il processo più delicato della storia recente del Vaticano. La parola è abusata, ma l’udienza che sarà officiata dal nuovo presidente del tribunale Giuseppe Pignatone è un evento m

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