Oggi Russia e Ucraina sono accomunate da due arresti finiti sotto gli occhi delle cronache. Nel primo caso ad essere arrestato è un giornalista di Forbes Russia, Sergei Mingazov, accusato di aver diffuso notizie false sulle forze militari.

Mentre nel secondo si tratta del ministro dell’Agricoltura ucraino, Mykola Solskyi, accusato di aver confiscato illegalmente terreni per il valore di 7 milioni di dollari.

Mentre si parla degli arresti, le autorità ucraine decidono di evacuare due ospedali di Kiev per il timore che raid aerei russi colpiscano la città.

L’arresto del giornalista di Forbes

Un altro attacco alla libertà di stampa e di espressione è arrivato da Mosca. Il giornalista Sergei Mingazov è stato arrestato dalle forze di polizia nella città di Khabarovsk perché su Telegram ha rilanciato un post sugli abusi commessi a Bucha.

L’avvocato di Mingazov, Kostantin Bubon, fa sapere che l’accusa con cui il giornalista è stato arrestato è di aver diffuso notizie false sulle forze militari, con le aggravanti dell’odio e dell’inimicizia. 

Mingazov non è l’unico a cui queste accuse sono state rivolte contestualmente alla diffusione di notizie su Bucha. In Russia si stanno infatti verificando numerose condanne fotocopia per lo stesso reato.

Nel 2022 la città ucraina era stata presa d’assalto dal 234esimo battaglione di paramilitari russi agli ordini del colonnello Artyom Gorodilov. Secondo l’inchiesta del New York Times, i paramilitari russi avrebbero sparato sulla popolazione volontariamente, come parte di una sistematica operazione di “pulizia” che avrebbe aperto ai russi la strada verso Kiev. Le loro vittime sono state dozzine di civili e uomini sospettati di avere dei legami con l’esercito ucraino. 

Sulle uccisioni perpetrate a Bucha sta indagando la Corte penale internazionale e potrebbero essere riconosciute come crimini contro l’umanità.

Il presidente della Federazione russa Vladimir Putin ha ignorato le scene atroci definendole una «provocazione», e ha dichiarato che l’esercito russo non ha nulla a che fare con la questione.

Il caso di corruzione del ministro dell’Agricoltura

Il ministro Solskyi è stato rilasciato dopo aver pagato una cauzione di 1,9 milioni di dollari in seguito all’arresto avvenuto giovedì.

L’accusa mossagli dai magistrati ucraini è di essersi appropriato di terreni per un valore stimato di 7 milioni di dollari mentre era a capo di una grande azienda agricola e un membro del parlamento.

Insieme al ministro sono stati accusati anche altre dodici persone, inclusi funzionari statali.

Il ministro ha annunciato che darà le proprie dimissioni entro la settimana e si è messo a disposizione degli inquirenti.

Solskyi era proprietario di alcuni attività agricole, era stato eletto al Parlamento ucraino nel 2019 e nel 2022 nominato ministro dell’Agricoltura.

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